(Adnkronos Salute) - I due medici, precisa Vannoni, "dovranno però essere inseriti in un'Unità complessa che deve compiere tutte quelle azioni che non riguardano direttamente la procedura Stamina". Le spese che Stamina Foundation dovrebbe affrontare per le infusioni "riguardano alcuni materiali, lo stipendio della nostra biologa che ha già degli arretrati, i viaggi a Brescia", elenca. "Se di colpo dovessimo trattare una decina di pazienti sicuramente non ce la faremmo".
Per ovviare al problema, dunque, il movimento Stamina "sta operando per raccogliere più tesserati. E poi c'è la battaglia per ripristinare lo status di onlus a Stamina Foundation. C'è una nuova udienza davanti all'Agenzia delle entrate il 16 giugno, perché nuovamente ci hanno tolto lo status di onlus che ci avevano temporaneamente ridato sospendendo il precedente provvedimento. Se dovesse avere esito negativo arriveremo in tribunale. Perché in gioco c'è il 5 per mille dello scorso anno. Una cifra che riteniamo considerevole perché la raccolta è stata fatta nel periodo 'caldo' di Stamina alla ribalta".
Intanto resta l'amara riflessione di Vannoni sull'esito delle Europee. Servite, a suo dire, per "contarci una volta per tutte, dimenticandoci delle 500.000 firme raccolte in due settimane lo scorso anno e che potevano farci illudere di avere alle spalle un interesse di molti".
