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Ricerca: stessi geni dietro abilità con numeri e parole, studio su gemelli

08 luglio 2014 | 17.25
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(Adnkronos Salute) - Contrordine: non è detto che i baby-letterati non possano avere voti alti anche in matematica. Una cosa non esclude l'altra. Almeno in partenza, per quanto riguarda il 'corredo' messo a disposizione dal Dna. Circa la metà dei geni che influenzano l'abilità nella lettura, infatti, gioca un ruolo anche nelle capacità matematiche. Anche se non basta, perché il risultato finale in pagella dipende dall'interazione fra questi geni e l'esperienza fra i banchi. E' quanto hanno scoperto gli scienziati dell'università di Oxford e del King's College London che hanno guidato uno studio sulle basi genetiche dei tratti cognitivi.

La ricerca pubblicata su 'Nature Communications' come parte del Wellcome Trust Case-Control Consortium, si basa su dati del Twins Early Development Study e analizza l'influenza della genetica sulle performance matematiche e di lettura ottenute da bambini di 12 anni provenienti da circa 2.800 famiglie britanniche. Sia i gemelli che i bambini senza legami di sangue sono stati messi alla prova prima con domande di matematica e poi nella comprensione di un testo e nella fluidità di lettura. Le informazioni sulle loro attitudini con parole e numeri raccolte attraverso questi test sono state combinate con le informazioni sul Dna, mostrando una sostanziale sovrapposizione nelle varianti genetiche che influenzano matematica e lettura.

"Abbiamo seguito due binari - spiega Oliver Davis, primo autore della ricerca - confrontando le somiglianze di centinaia di gemelli e misurando milioni di piccole differenze nel loro Dna. Entrambe le analisi mostrano che simili 'collezioni' di sottili differenze nel Dna sono importanti sia per la lettura che per la matematica. Comunque risulta anche chiaro quanto siano importanti le nostre esperienze di vita nel renderci più abili in un campo o nell'altro. E' questo complesso intreccio fra natura e cultura in cui cresciamo che ci fa diventare quello che siamo".

Lo studio, aggiunge Robert Plomin, autore senior del lavoro, "non indica specifici geni collegati al saper leggere o contare, ma piuttosto suggerisce che l'influenza genetica su caratteristiche complesse, come le abilità di apprendimento (e le difficoltà), viene esercitata da molti geni con un'ampiezza d'effetto molto ridotta. Viene anche confermato quanto già emerso da altri studi sui gemelli, e cioè che le differenze genetiche tra i bambini rendono conto delle differenze in quanto facilmente imparano a leggere e gestire i numeri".

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