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Imprese: studio Bocconi, con strategie organiche o esterne azienda cresce

03 luglio 2014 | 09.58
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Uno studio della Bocconi analizza i percorsi M/A e sviluppo.

Imprese: studio Bocconi, con strategie organiche o esterne azienda cresce

Nell’attuale contesto la crescita dimensionale per le imprese italiane è una variabile discriminante fra sviluppo e declino e rappresenta pertanto un imperativo. Tra le strategie per la crescita quelle mediante vie esterne (M&A) e mediante percorsi di sviluppo organici sono entrambi validi driver per il successo, come illustra uno studio del CReSV Bocconi (Centro ricerche su sostenibilità e valore), in collaborazione con EY, che ha analizzato e confrontato i principali effetti in termini di performance economica e finanziaria derivanti da questi due percorsi. Una ricerca che illustra che con entrambe le strategie le imprese italiane hanno nel medio-lungo termine una migliore redditività, una maggiore produttività e una migliore solidità finanziaria.

Lo studio ha selezionato un campione di società che nel periodo 2000-13 hanno compiuto operazioni di M&A (240 società) o di investimento organico di rilevanti dimensioni (1.093 società) per le quali fosse possibile isolare il contributo alle performance derivante dall’investimento e che non avessero pertanto compiuto altre operazioni di M&A o di investimento organico nei 3 anni precedenti o successivi all’operazione.

“La ricerca evidenzia un generale incremento dei valori degli indici analizzati per entrambe le strategie di crescita, con un miglioramento della profittabilità, della redditività e dell’equilibrio finanziario”, spiega Maurizio Dallocchio, del dipartimento di Finanza della Bocconi e coordinatore scientifico della ricerca. “I valori assoluti sono spesso maggiori per la crescita organica, probabilmente a causa del contenimento dei livelli di debito - osserva - e del maggior effetto marginale derivante dall’investimento per società di minore dimensione che decidono di adottare una strategia di crescita”.

L’incremento dei valori si realizza soprattutto su un orizzonte di medio periodo. Nel breve, infatti, gli indici di redditività e di marginalità subiscono delle contrazioni fisiologiche prima di tornare ai livelli originari. La segmentazione in base ai livelli di indebitamento, effettuata per il campione M&A, evidenzia come il contenimento del debito risulti fondamentale per ottenere risultati superiori in termini di redditività, marginalità e solvibilità. Per quanto riguarda la strategia di crescita organica, le imprese di maggiore dimensione mostrano livelli di redditività e marginalità superiori rispetto alle imprese di minore dimensione.

“La ricerca illustra come la crescita dimensionale per le imprese italiane, sia essa intrapresa per via organica o tramite M&A, sia un driver fondamentale del successo. La scelta tra le due strategie risulta essere legata alle dimensioni e alla fase di sviluppo aziendale”, sottolinea Dallocchio. “Dalla lettura dei dati emerge, inoltre, come le due strategie non siano alternative fra loro - dice - ma piuttosto complementari. La crescita organica, tipica delle imprese di minore dimensione, funge infatti da elemento propulsore verso l’acquisizione di una dimensione critica tale da poter accedere, anche grazie allo sviluppo di competenze specifiche, al mercato M&A”.

“In Italia, come nel resto dell’Europa, la recessione ha inciso considerevolmente sulle performance delle imprese, determinando differenze significative nella competitività e sottolineando ancora di più la necessità di uno sviluppo dimensionale”, commenta Andrea Paliani, deputy advisory leader di EY.

“In questo contesto - prosegue - diventa fondamentale adottare un approccio orientato alla crescita, sia organica che inorganica. L’indirizzo strategico dell’imprenditore o della leadership si sta concretizzando lungo alcune direttrici: l'internazionalizzazione verso mercati a più alta potenzialità di crescita, la modernizzazione dei canali distributivi, sfruttando anche la crescita dei canali digitali, l'innovazione di prodotto e in genere strategie non-price; tutto ciò accompagnato dall’ottimizzazione dell'organizzazione e del modello operativo e dalla conseguente attenzione al capitale umano".

"E' indispensabile per le nostre pmi individuare quale sia la modalità che meglio si addice al raggiungimento degli obiettivi di crescita e di aumento della competitività, e soprattutto, un ruolo importante avrà anche il sistema paese che dovrà impostare una strategia integrata di promozione nel sostegno all'internazionalizzazione abbinata a un supporto finanziario allineato ai principali competitor", conclude.

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