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Ucraina, non si ferma il bagno di sangue: in tre giorni a Donetsk uccisi oltre 70 civili

14 agosto 2014 | 18.41
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Continuano gli scontri tra le forze governative e i separatisti filorussi nell'Est del Paese. Il Parlamento di Kiev approva sanzioni contro la Russia. Mosca: "Potremmo ritirarci dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e dal trattato sulle Forze Nucleari Intermedie"

(Xinhua)
(Xinhua)

In tre giorni almeno 74 civili hanno perso la vita negli scontri tra le forze governative e i separatisti filorussi nella regione ucraina di Donetsk. Lo rendono noto le autorità locali e, secondo il servizio stampa del consiglio comunale di Donetsk, da lunedì altre 116 persone sono state ferite.

Putin- "Il Paese è caduto in un caos sanguinoso, in un conflitto fratricida - ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, parlando in Crimea - Faremo del nostro meglio per mettere fine a questo conflitto il prima possibile affinché si fermi il bagno di sangue in Ucraina". Putin ha anche avvertito che Mosca potrebbe ritirare la propria partecipazione dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e sciogliere accordi internazionali, qualora lo ritenesse di interesse nazionale.

E Alexei Pushkov, capo della commissione Esteri della Duma di Mosca, non ha escluso l'uscita della Russia dal trattato sulle Forze Nucleari Intermedie, firmato con Washington nel 1987. A fine luglio, gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di aver violato il Trattato Inf , testando un missile da crociera. Membro influente del parlamento russo, Peshkov è una delle persone colpite dalle sanzioni americane per la crisi ucraina.

Parlamento approva sanzioni contro Mosca- Il Parlamento ucraino ha approvato la legge che consente al governo di imporre sanzioni ad aziende e singoli cittadini russi. Il provvedimento, alla sua seconda e definitiva lettura, è passato all'unanimità. Sia Mosca che l'Unione europea hanno messo in guardia Kiev dal rischio di sanzioni contro le compagnie russe Gazprom e Transneft, che potrebbero rispondere bloccando le forniture di gas all'Europa.

Convoglio di aiuti umanitari - Intanto, il convoglio di 280 camion di aiuti umanitari inviati da Mosca verso l'Ucraina orientale si è fermato in un campo vicino alla città russa di Kamensk-Shakhtinsky, a una cinquantina di chilometri dal posto di confine di Izvarino. Lo riferiscono testimoni. Il valico di Izvarino è nelle mani dei separatisti filorussi che controllano anche gran parte della strada per Luhansk, dove sono in corso combattimenti con le forze di Kiev. Sono ormai 12 giorni che gli oltre 200mila abitanti di questa città sono privi di acqua ed elettricità.

L'Ucraina non vuole permettere l'ingresso del convoglio russo sul suo territorio, ritenendo che si tratti di un pretesto per un'invasione. "L'Ucraina non ha chiesto aiuti alla Russia. Ha chiesto a Mosca di portar via i suoi terroristi e mercenari, di non sostenere più i combattenti e di riconoscere la sovranità ucraina", ha affermato Iryna Herashchenko, una collaboratrice del presidente ucraino Petro Poroshenko. L'Ucraina, ha aggiunto, ha mandato giovedì un proprio convoglio di aiuti alimentari verso la regione di Luhansk, composto da 61 veicoli carichi di 773 tonnellate di cibo.

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