Riportare la supremazia della Costituzione italiana sul diritto europeo per "assicurare la centralità del diritto del nostro Paese e superare la disparità tra l'Italia e paesi come la Germania, dove il Parlamento è chiamato ad esprimersi sulle decisioni dell'Europa". Per superare questo "spread di democrazie", spiega all'Adnkronos Cesare Salvi, giurista ed ex parlamentare della sinistra italiana, è necessario innanzitutto "riportare al centro del dibattito politico questo tema, che fino ad oggi risulta del tutto assente".
Solo in questo modo, spiega l'ex ministro del Lavoro del governo D'Alema, autore per il Mulino di "Capitalismo e diritto civile. Itinerari giuridici dal codice civile ai trattati europei", "si potranno superare i populismi e le posizioni antieuropeiste" che oggi affollano il panorama politico. "Oggi assistiamo ad una contrapposizione tra i principi della nostra Costituzione che sono di tipo sociale e quelli del diritto europeo, incentrati su una concezione individualista"; questo scollamento tra i due piani, spiega Salvi, "genera una serie di problemi che ci mettono in condizione di inferiorità e generano un diverso titolo di cittadinanza tra Paesi".
In Germania, prosegue, "la Corte costituzionale ha imposto che il Parlamento voti le decisioni europee, decretando di fatto la supremazia del diritto nazionale. Se vogliamo che l'Europa abbia una prospettiva, in Italia dobbiamo fare lo stesso, riaffermando i principi della Costituzione". Per farlo, conclude Salvi, "serve sicuramente più determinazione da parte della Corte costituzionale e, soprattutto, una maggiore consapevolezza a livello parlamentare e politico, dove invece oggi le posizioni oscillano più che altro tra europeisti poco convinti e chi addirittura chiede l'uscita dall'Ue".
