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Vaccini: esperti, contro antivax ricordare drammi del passato 'senza'

04 novembre 2016 | 16.11
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Vaccini: esperti, contro antivax ricordare drammi del passato 'senza'

Raccontare la storia del passato, i drammi delle malattie quando non c'erano i vaccini, per rispondere a chi oggi propone teorie antivax. E' la ricetta degli esperti che oggi a Siena hanno parlato di vaccini e meningite, durante un incontro con la stampa negli stabilimenti di Gsk Italia.

"Se oggi non si facessero più vaccinazioni avremmo fino a 10 mila casi l'anno di poliomielite, 35 mila di difterite e 600 di tetano", ha detto Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università di Pisa, convinto come gli altri specialisti riuniti a Siena che "è importante conoscere la storia, raccontare come siamo arrivati qui, in una situazione in cui le malattie fanno meno paura" .

"Oggi - ha aggiunto Rino Rappuoli, capo della ricerca Gsk sui vaccini - ci sono molte persone che mettono in dubbio l'efficacia dei vaccini. La maggior parte sono giovani genitori o giovani pediatri che non hanno mai visto malattie oggi debellate dai vaccini. Non hanno visto che solo 100 anni fa c'erano 10 mila morti l'anno di difterite, di morbillo o di vaiolo, o di pertosse. Non hanno visto queste malattie perché sono state debellate proprio dai vaccini. E pensano che ormai siamo immuni e non siano più necessarie le vaccinazioni Questo non è vero".

"Se noi smettiamo di vaccinare le malattie ritornano", ha avvertito Rappuoli che fa l'esempio del meningococco. "Se non vacciniamo contro il meningococco le persone possono prendere la meningite", nonostante il fatto che oggi "siamo al punto in cui, usando i vaccini che abbiamo a disposizione, potremmo eliminare completamente questa malattia, perché negli ultimi 30 anni abbiamo fatto un grande lavoro per cercare di sviluppare vaccini contro tutti i ceppi del meningococco".

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