E' emerso da una sessione tematica di approfondimento degli Stati Generali della Green Economy, aperti oggi a Rimini in occasione di Ecomondo. Per avviare l’Italia sulla strada virtuosa nella gestione dei rifiuti, il gruppo di lavoro ha avanzato 10 proposte.
La gestione sostenibile dei rifiuti ha un enorme margine di crescita che potrebbe anche affrancare l’Italia dalle importazioni di materie prime e creare posti di lavoro: con una raccolta differenziata al 70% se ne potrebbero creare 30.000. E' quanto emerso da una sessione tematica di approfondimento degli Stati Generali della Green Economy, che si sono aperti oggi a Rimini in occasione di Ecomondo.
Ma l’Italia è ancora lontana da arrivare a quella circular economy che favorisce l’ambiente e il portafoglio. Basti pensare che in Veneto, dove la raccolta differenziata è di circa il 63%, il costo di smaltimento del rifiuto differenziato è di 14,71 euro al kg, mentre in Sicilia, dove la differenziata è poco più del 15%, è di 38,08 euro al kg.
Per avviare l’Italia sulla strada virtuosa nella gestione dei rifiuti, il gruppo di lavoro ha avanzato 10 proposte. Tra queste: la modifica della Tari, la misurazione dei rifiuti effettivamente riciclati, il sostegno agli acquisti verdi per arrivare al 50%, lo sviluppo del mercato delle materie prime seconde, le semplificazioni burocratiche, la promozione del riuso e del riciclo dell’invenduto alimentare.