cerca CERCA
Martedì 30 Aprile 2024
Aggiornato: 14:33
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Immigrati: coppia italo-americana trasforma yacht in unità di salvataggio

Sono già tremila i profughi salvati in mare da Chris e Regina Catrambone, che hanno equipaggiato lo yacht Phoenix con due droni hi-tech, una piccola clinica, mille litri d'acqua, centinaia di giubbotti di salvataggio e scorte di cibo. Ad aiutarli c'è un equipaggio di 20 persone, che comprende anche personale medico /Video

La famiglia Catrambone - (dal sito del Moas)
La famiglia Catrambone - (dal sito del Moas)
21 aprile 2015 | 13.51
LETTURA: 3 minuti

Sono già tremila i migranti salvati in mare dai Catrambone, una facoltosa coppia italo-americana che ha trasformato il proprio yacht da 483 tonnellate in una unità di soccorso. Toccati dalle parole di Papa Francesco sul dramma dei profughi, Chris e Regina Catrambone, assieme alla figlia Maria Luisa, hanno equipaggiato lo yacht Phoenix con due droni hi-tech, una piccola clinica, mille litri d'acqua, centinaia di giubbotti di salvataggio e scorte di cibo. Ad aiutarli c'è un equipaggio di 20 persone, che comprende anche personale medico (Video)

La loro Migrant Offshore Aid Station (MOAS) compie prima di tutto una missione di monitoraggio. I due droni sorvolano il mare alla ricerca di barconi di migranti. A questo punto vengono allertate le autorità competenti e la Moas si mette a disposizione per qualsiasi forma di aiuto.

"Il nostro principale obiettivo è prevenire la perdita di vite umane, non traghettare i migranti", hanno spiegato i Catrambone alla Cnn. La coppia, che fa base a Malta e spende 445mila dollari al mese per questa operazione, si finanzia grazie alle proprie attività imprenditoriali nel campo delle assicurazioni. E ora ha stabilito una partnership con Medici senza Frontiere.

Tutto è cominciato l'estate scorsa, mentre i Catrambone si godevano le vacanze nel Mediterraneo a bordo del loro yacht. "Ho visto una giacca invernale che galleggiava e quando ho detto al capitano che era molto strano, il suo volto si è rabbuiato", racconta Regina, che è italiana. E' stato allora che la coppia ha pienamente realizzato che c'era gente che moriva in mare in fuga dalla guerra mentre loro si godevano il sole. "Questa gente - spiega Regina - sta morendo alle porte dell'Europa. Abbiamo un dovere etico e morale i fare qualcosa".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza