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Infarto e ictus, fare colazione presto e non cenare tardi riduce rischi

I risultati di uno studio

Una colazione (Fotogramma)
Una colazione (Fotogramma)
04 gennaio 2024 | 07.12
LETTURA: 1 minuti

Fare colazione al mattino presto e non cenare troppo tardi riduce il rischio il rischio di malattie cardiovascolari, coronariche e cerebrovascolari, infarto e ictus in primis. E' quanto emerge da un ampio studio che ha voluto approfondire il concetto, già noto, secondo cui mangiare presto alla sera faccia bene alla salute, andando a esaminare gli effetti degli orari dei pasti sul rischio cardiovascolare. I ricercatori del Nutritional epidemiology research team (Eren) dell'Inserm, Inrae, Università Sorbona di Parigi e dell'Istituto di Salute globale di Barcellona hanno studiato i dati di 103.389 adulti della coorte NutriNet-Santé dal 2009 al 2022 (79% donne) analizzando tutte le informazioni su ciò che le persone mangiano durante la giornata e in quali orario lo fanno.

Gli autori della ricerca, pubblicata su 'Nature Communications' - ricordando che le malattie cardiache e cerebrovascolari sono la principale causa di morte nel mondo e la metà di tutti i casi è legato alla dieta - hanno concluso, dunque, che mangiare troppo tardi per la prima volta durante la giornata e troppo tardi l'ultima volta è associato a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari.

In particolare, ritardare l'ora della colazione fa salire del 6% il rischio di malattie cardiovascolari per ogni ora in più di 'ritardo'. In altre parole: una persona che di solito fa colazione alle 9 del mattino ha un rischio maggiore del 6% di avere malattie cardiovascolari rispetto a qualcuno che fa colazione alle 8 del mattino. Mentre ritardare la cena aumenta dell'8% il rischio di ictus per ciascuna ora, tuttavia non risulta alcun aumento del rischio di malattia coronarica.

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