"Queste cose con i testi cosi' intimoriti si vedono in altre parti d'Italia...". Lo ha detto il pm Andrea Padalino mentre nell'aula di Torino dove si sta svolgendo un processo a tre attivisti No Tav stava testimoniando l'operaio che nel novembre 2012 venne circondato e minacciato da diversi militanti mentre usciva dal cantiere di Chiomonte a bordo di un Pick up. L'operaio e' entrato in aula visibilmente agitato e ha riferito di ricordare solo delle persone incappucciate ma non e' stato in grado di riconoscere nessuno degli imputati.
"Ero terrorizzato - ha spiegato - ricordo che mi hanno detto "da qua con le tue gambe non te ne vai", qualcuno aveva delle pietre in mano. Mi hanno detto che visto che sono della Valle non avrei dovuto lavorare li'. Poi hanno iniziato a sgonfiarmi due gomme, allora ho messo la retro e sono scappato".
A processo ci sono tre attivisti No Tav, due accusati di ingiuria e violenza privata nei confronti dell'operaio. Tutti e tre invece devono rispondere anche di tentata rapina e sequestro di persona per un'episodio avvenuto sempre quel giorno fuori dal cantiere dove un poliziotto in borghese che stava facendo delle foto era stato intercettato da diversi attivisti che l'avevano tenuto in scacco per diverso tempo tentando di farsi consegnare la macchina fotografica.
"Uno mi ha minacciato di morte - ha ricordato il poliziotto sentito in aula - mi incalzava mentre gli altri mi sbarravano la strada, posizionati in modo da impedirmi di raggiungere l'auto". Il giudice Diamante Minucci a un certo punto dell'udienza ha consentito a una parte del pubblico di tornare in aula ad assistere al processo "tenendo un comportamento consono" ha precisato.
