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Reparto neonatale ospedale di Como chiuso per batterio, 11 bebè positivi

19 marzo 2014 | 15.27
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Reparto neonatale ospedale di Como chiuso per batterio, 11 bebè positivi

Milano, 19 mar. - (Adnkronos Salute) - Undici bebè positivi alla Serratia marcescens, un batterio che nei bimbi attacca in genere l'apparato gastrointestinale. E' il bilancio di una contaminazione che ha portato alla chiusura della Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Sant'Anna di Como, dove è stata riscontrata la presenza del microrganismo. Il primo caso è stato accertato all'inizio di febbraio, ma la notizia è trapelata solo nelle ultime ore. L'ospedale sta valutando soluzioni per la riapertura del reparto, ma nel frattempo non si accettano nuovi pazienti nella Tin.

Dall'azienda ospedaliera comasca, il personale contattato dall'Adnkronos Salute rassicura: "Si tratta solo di una colonizzazione". Gli 11 piccoli ancora ricoverati nella Tin, già presenti in reparto quando il problema è stato scoperto, risultano tutti positivi al batterio, ma "nessun bambino si è ammalato. Le pazienti gravide con gravidanze ad alto rischio, per le quali i bimbi potrebbero avere bisogno della Terapia intensiva neonatale, sono attualmente dirottate in altri ospedali. Non c'è nessuna emergenza e sono state messe in atto tutte le procedure a salvaguardia dei bambini".

Antonino Orlando, direttore medico del presidio comasco, spiega che dopo la scoperta del batterio sono stati effettuati 55 prelievi negli ambienti della Terapia intensiva neonatale e - per sicurezza - anche nelle sale parto, al nido e in tutti i percorsi assistenziali: tutti i test hanno dato esito negativo, mentre i controlli sui bimbi hanno prodotto delle positività. La Serratia marcescens si trasmette per via oro-fecale, ma non è stata ancora identificata l'origine della colonizzazione.

L'ospedale ha bloccato gli accessi alla Tin il 22 febbraio scorso, ma finora la decisione non era stata divulgata. Gli esperti tengono comunque a sottolineare che la sicurezza dei pazienti non è mai venuta meno, e che nessun bambino ha avuto problemi causati dal microrganismo. Il germe nella maggior parte dei casi non dà sintomi, puntualizzano. Tuttavia, in piccoli gravemente prematuri o con patologie tali da necessitare di un ricovero in Terapia intensiva neonatale, può causare problemi anche gravi.

Al momento l'ospedale non riesce a stimare i tempi per la riapertura completa della Tin. Il primario Mario Barbarini spiega però che già dalla prossima settimana potrebbero essere riaccettate le donne che hanno raggiunto la 34esima settimana di gestazione, per le quali è stato predisposto uno spazio sanificato. Per lo sblocco totale del reparto, invece, si stanno valutando due soluzioni: spostare i pazienti ricoverati in un'altra area, in modo da sanificare l'intera zona, oppure attendere la dimissione di tutti per procedere alla 'bonifica'.

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