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Inflazione: Istat, a febbraio deflazione si riduce a -0,2% annuo

Leggera risalita dei prezzi che a febbraio, secondo le stime dell'Istat, sono cresciuti dello 0,3% sul mese precedente, un dato che riduce al -0,2% la deflazione su base annua (a gennaio era al -0,6%). Dal Codacons alla Coldiretti e Confesercenti l'invito a non lasciarsi andare a facili ottimismi: "Miglioramento dovuto a rincari ortofrutta". Confcommercio: "Dato in parte inatteso, uscita deflazione in tarda primavera"

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27 febbraio 2015 | 11.55
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Timidi segnali di recupero sul fronte dei prezzi ma ancora niente cambio di rotta. A febbraio c'è stata una leggera risalita dei prezzi secondo le stime dell'Istat, sono cresciuti dello 0,3% sul mese precedente, un dato che riduce al -0,2% la deflazione su base annua (a gennaio era al -0,6%). A spingere la leggera ripresa dell'inflazione, spiega l'Istat, è il netto incremento dei prezzi dei vegetali freschi (che mettono a segno un +11,2% annuo dal -1,7% di gennaio) ma anche l’accelerazione della crescita dei prezzi dei Trasporti (+1,4% annuo, da +0,3% di gennaio).

L’inflazione di fondo sale così al +0,6% (da +0,3% di gennaio) mentre quella acquisita per il 2015 è pari a -0,3% . Quanto al 'carrello della spesa', aggiunge l'Istat, sale dello 0,6% a febbraio rispetto al mese precedente mentre fanno registrare una flessione tendenziale (-0,5%) meno ampia di quella rilevata a gennaio (-1,4%).

Per il Codacons si tratta soltanto di un timido segnale di miglioramento che non basta a uscire dall'emergenza deflazione che, spiegano dall'associazione dei consumatori, è dovuta a tensioni nei prezzi dell'ortofrutta con forti rincari al dettaglio per il maltempo delle scorse settimane in Italia. Ancora, spiega il presidente Carlo Rienzi, "non si assiste a una decisa ripresa dei consumi da parte delle famiglie in grado di riportare i prezzi fuori dalla deflazione''.

Un rialzo dei prezzi dovuto anche, fa notare la Coldiretti, "al maltempo che ha distrutto le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli e danneggiato quelle in serra lungo tutta la Penisola". Anche se, aggiungono, "è prevista" e, attesa, "una inversione di tendenza nel 2015 con il ritorno di fiducia sui mercati".

Stessa interpretazione dei motivi del timido miglioramento anche da Confesercenti che però invita a cogliere qualche opportunità fornita dallo scenario attuale. "Bisogna approfittare del basso tasso di inflazione e utilizzare la leva fiscale - dicono - per ridurre il peso che grava su imprese e famiglie: le tasse sono il principale nodo da aggredire per cambiare rotta e incrementare occupazione e consumi".

Un dato che, per l'Ufficio Studi della Confcommercio, crea "i presupposti per un'uscita dalla deflazione a partire dalla tarda primavera di quest'anno". ''E' prematuro affermare che la variazione positiva dei prezzi sia stata supportata da qualche tensione sul versante della domanda per consumi. Tuttavia - conclude l'Ufficio Studi - la combinazione di favorevoli impulsi macroeconomici esterni e di un'eventuale politica fiscale interna nel segno della distensione, può davvero concretizzare una buona ripresa economica in questo 2015''.

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