Le Borse europee chiudono positive l'ultima seduta della settimana, con Milano che frena dopo che l'Istat ha certificato il rallentamento economico e S&P ha tagliato la stima del Pil italiano all'1,3% per il 2018 (da 1,5% precedente) e ha mantenuto l'1,2% per il 2019. In assenza di riforme strutturali per sostenere la produttività, l'agenzia di rating "prevede che la crescita resterà bassa". La politica interna "è il principale rischio", pesa in particolare "l’incertezza sulla volontà del governo di proseguire nel consolidamento fiscale".
A fine seduta a Milano l'indice Ftse Mib segna +0,05% a 21.925,51; lo spread tra Btp e Bund si attesta a 242 punti base con un rendimento sul decennale del 2,71%. In progresso le piazze finanziarie di Londra +0,19%, Francoforte +0,26% e Parigi +0,18%.
A Milano maglia nera per Pirelli che cede il 2,19%, in rosso anche Mediobanca -1,58% e Banca Generali -1,53%. Perdono circa un punto percentuale Ferragamo, Fca e FinecoBank. In sostanziale parità l'indice bancario (-0,14%). Miglior performance del listino principale per UnipolSai +2,92%, seguito da Campari +2,28% e Bper +1,95; sfiorano il rialzo di due punti Recordati, Unipol e Mediaset. Corre ancora la Juventus +7,13% sull’ipotesi che Cristiano Ronaldo indossi la maglia bianconera.