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Brexit, il negoziatore: "Senza accordo finanziario rischia di cadere tutto"

(Afp)
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18 maggio 2017 | 13.50
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Per il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier, l'accordo finanziario con la Gran Bretagna "è senza dubbio uno dei punti più difficili" da affrontare nelle trattative con Londra. "Tuttavia, se non dovesse esserci alcun accordo su questo punto", Barnier "ritiene che il rischio di non riuscire a raggiungere un accordo per avere un ritiro ordinato del Regno Unito dall'Ue diventerebbe reale, dal momento che nessuno dei 27 Stati membri desidera contribuire in misura maggiore al quadro finanziario pluriannuale o ricevere meno soldi per i progetti previsti dal quadro". Lo ha spiegato lo stesso Barnier nella riunione del collegio dei commissari del 3 maggio scorso, riporta il verbale della riunione.

"E' pertanto necessario, durante la prima fase dei negoziati, concordare con il Regno Unito un metodo chiaro per calcolare i suoi obblighi finanziari", ha spiegato ancora il politico francese. I negoziati, a causa delle elezioni politiche in Gran Bretagna dell'8 giugno, per Barnier "non inizieranno prima di metà giugno"

Secondo Barnier, un accordo sui principi del ritiro ordinato (diritti dei cittadini, accordo finanziario e questione dei confini) dovrebbe essere raggiunto "tra ottobre e dicembre 2017", mentre "il possibile lancio della seconda fase dei negoziati, che definirebbe il quadro delle future relazioni tra Ue e Regno Unito e gli accordi transitori, sarebbe tra dicembre 2017 e la primavera 2018". La finalizzazione dell'accordo sull'articolo 50 (l'articolo del Teu che regola il ritiro di uno Stato dall'Ue) è prevista "intorno a ottobre 2018, cosa che darebbe sei mesi, fino a marzo 2019, per completare il processo di ratifica".

JUNCKER - Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker "ha espresso la sua preoccupazione circa l'ambiziosità della tempistica" prevista per i negoziati con Londra, "dato che ritiene che alcune delle questioni che dovranno essere negoziate nella prima fase (diritti dei cittadini, accordo finanziario e questione dei confini, ndr) richiederanno tempo". Lo riporta il verbale della riunione del collegio dei commissari del 3 maggio scorso.

Juncker ha anche detto "che è importante appianare possibili malintesi e rendere chiaro che l'Unione desidera prima concludere le discussioni su come sistemare le questioni del passato, e solo allora, se saranno fatti sufficienti progressi, muovere alla seconda fase dei negoziati", quella sulle grandi linee del rapporto futuro tra Ue e Gran Bretagna.

Il presidente "ha notato che, da parte britannica, il governo sta tentando di accreditare l'idea che se non si troverà un accordo su tutti i punti del negoziato, inclusi quella della seconda fase, non ci sarà un accordo complessivo sul ritiro ordinato" del Regno dall'Ue. Juncker ha anche chiesto che "l'accordo sui principi del 'divorzio', che si prevede sia raggiunto tra ottobre e dicembre 2017, sia il più preciso possibile".

 

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