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L.stabilità: Confsal-Unsa, per risorse previste 4 dicembre sciopero nazionale

Massimo Battaglia segretario generale Confsal-Unsa
Massimo Battaglia segretario generale Confsal-Unsa
29 ottobre 2015 | 12.58
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"Il 4 dicembre con uno sciopero nazionale si fermeranno tutti i Ministeri del Paese per ottenere un rinnovo dignitoso del contratto, perché le risorse previste nella Legge di stabilità sono un insulto a milioni di lavoratori". A dirlo Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.

"Nella qualità di sigla sindacale -precisa- che ha presentato il ricorso definito poi con la sentenza della Corte Costituzionale numero 178/15 che giudica incostituzionale il blocco dei contratti del pubblico impiego, sentiamo la responsabilità di farci capofila di una ennesima battaglia sociale e professionale, che vede coinvolti i lavoratori pubblici e le loro famiglie, ancora trattati con dispregio dal potere politico".

"Inconcepibile che il Governo stanzi -precisa- la miseria di 5 euro a testa al mese per il rinnovo del contratto, e in più taglia vigliaccamente il salario accessorio del personale, dando luogo ad una vera decurtazione di stipendio. Alla faccia del rinnovo del contratto e della sentenza della Corte".

"Ricordo al presidente del Consiglio -commenta Battaglia- che stiamo parlando di lavoratori che vivono non su aerei di stato ma con 1.200-1.500 euro al mese e che da 6 anni contribuiscono allo sforzo del Paese per uscire dalla crisi, mentre la classe politica ha continuato a beneficiare del pozzo senza fondo del finanziamento pubblico ai partiti".

"Siamo indignati, delusi e saturi -prosegue il segretario generale- invito tutte le forze politiche e i mezzi di informazione ad aprire un serio dibattito sulla Pa, scevro da pregiudizi, perché stiamo parlando del destino di 3 milioni di persone e di servizi essenziali al paese.

"Il 6 novembre la Federazione Confsal-Unsa -annuncia- promuove assemblee in tutta Italia, ma se il Governo nel frattempo non stanzierà risorse decorose, il 4 dicembre faremo sciopero e si fermeranno tribunali, carceri, prefetture, questure, ragionerie, motorizzazioni, musei, direzioni territoriali del lavoro e tutti gli uffici ministeriali".

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