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Strage Bologna, mozione centrodestra: "Desecretare atti per eventuali sviluppi"

Approvato il testo a prima firma del deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone: "Condanne definitive ma iter processuale non concluso". Mozione firmata anche da esponenti Forza Italia e Lega

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02 agosto 2023 | 12.35
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"Ricercare la verità storica" sulla strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 "e ampliare le basi documentali - anche e soprattutto attraverso la desecretazione degli atti - per agevolare eventuali ulteriori sviluppi in sede giudiziaria" è "urgente e necessario". E' quanto si legge nella mozione del centrodestra, a prima firma del deputato di Fdi Federico Mollicone, presentata alla Camera nel giorno dell'anniversario della strage. Il testo, visionato dall'Adnkronos, è stato firmato anche da esponenti di Forza Italia (Pittalis e Bergamini tra gli altri) e Lega (tra cui Matone e Morrone) e poi approvato dall'Aula con 170 sì e 117 no. La Camera ha anche approvato alcune parti della mozione presentata dal Pd, quelle sulle quali il governo aveva dato parere positivo, con 289 voti favorevoli e nessun contrario. Il resto del testo di opposizione è stato bocciato con 170 no e 122 sì.

Il 2 agosto 1980, si legge ancora, "cominciò anche una delle più difficili indagini della storia giudiziaria; ad oggi, infatti, l'iter processuale, che pur ha già registrato condanne definitive, non è ancora concluso".

Nella mozione si citano le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2016, in occasione del 36esimo anniversario della strage, nel suo messaggio all'Associazione dei familiari delle vittime. In quella circostanza il Capo dello Stato ribadì che "permangono ancora domande senza risposta e la memoria è anche sostegno a non dimettere gli sforzi per andare avanti e raggiungere quella piena verità, che è premessa di giustizia".

Si impegna quindi il governo "ad adottare iniziative urgenti, anche di carattere normativo, per la riforma della disciplina del cosiddetto segreto di Stato, per la declassifica e la consultabilità dei documenti declassificati, e l'accelerazione del processo di digitalizzazione".

L'esecutivo, si legge ancora nel testo visionato dall'Adnkronos, viene sollecitato "a rafforzare l'intervento pubblico per gli Archivi, puntando alla costituzione di un unico archivio digitale presso l'Archivio centrale dello Stato che raccolga e razionalizzi, al fine di evitare i duplicati, i documenti declassificati esaminati dalle commissioni d'inchiesta, unificando gli archivi esistenti; a proseguire in questa importante operazione di verità e trasparenza facilitando e accelerando il versamento della documentazione all'Archivio centrale di Stato, per mettere il più ampio patrimonio informativo a disposizione della collettività e della ricerca storica".

Il Parlamento impegna inoltre il governo "a favorire, per quanto di competenza, l'attività del Comitato consultivo sulle attività di versamento dell'Archivio di Stato e agli archivi di Stato sul territorio, valorizzando l'impostazione pluralista nel perseguimento dei suoi fini istituzionali".

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