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Nobel medicina a Allison e Honjo per terapie anticancro

I due vincitori del premio Nobel 2018 per la Medicina, James P. Allison e a Tasuku Honjo, ritratti nel messaggio ufficiale pubblicato su Twitter dall'account del prestigioso riconoscimento (@NobelPrize /Twitter)
I due vincitori del premio Nobel 2018 per la Medicina, James P. Allison e a Tasuku Honjo, ritratti nel messaggio ufficiale pubblicato su Twitter dall'account del prestigioso riconoscimento (@NobelPrize /Twitter)
01 ottobre 2018 | 11.44
LETTURA: 4 minuti

Il premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina 2018 va quest'anno a James P. Allison e a Tasuku Honjo per la scoperta dell'immunoterapia anticancro. Ad annunciarlo come ogni anno il Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia, in diretta su internet e sui social network (CHI SONO I VINCITORI). Il riconoscimento ammonta quest'anno a 9 milioni di corone svedesi, al cambio odierno oltre 871 mila euro. Dal 1901 al 2017 sono stati 108 i premi Nobel per la Medicina o la Fisiologia, consegnati a un totale di 214 scienziati, dato che il riconoscimento viene dato spesso a più di una persona.

"Ho il cancro", la testimonianza del Nobel Medicina

LA TEORIA VINCENTE - Il cancro uccide milioni di persone ogni anno ed è una delle più grandi sfide per la salute dell'umanità. Studiando la capacità del nostro sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali, i vincitori del premio Nobel 2018 per la Medicina e la fisiologia hanno stabilito un principio completamente nuovo per la terapia del cancro. Hanno infatti mostrato come diverse strategie per inibire i 'freni' posti al sistema immunitario possano essere utilizzate nel trattamento della malattia, e le loro scoperte sono oggi un punto di riferimento nella lotta contro i tumori.

In particolare, Tasuku Honjo ha scoperto una proteina presente sulle cellule immunitarie, rivelando la sua funzione, appunto, di 'freno' del sistema di difesa dell'organismo, quando intraprende un diverso meccanismo di azione. Le terapie basate sulla sua scoperta si sono rivelate sorprendentemente efficaci nella lotta contro il cancro.

Anche l'altro scienziato insignito del maggiore riconoscimento nel settore della Medicina, James P. Allison, ha studiato la proteina che funziona da freno del sistema immunitario, e si è reso conto del potenziale terapeutico di un sistema che possa liberare tale freno, scatenando le nostre cellule immunitarie per attaccare i tumori. Inoltre ha sviluppato questo concetto in un nuovo approccio per il trattamento dei pazienti. Fino all'arrivo di queste scoperte, i progressi nello sviluppo clinico delle immunoterapie erano stati modesti: la terapia dei 'checkpoint immunitari', così è stata ribattezzata la nuova strada inaugurata da Honjo e Allison, ha dunque rivoluzionato il trattamento del cancro e cambiato radicalmente il modo in cui i clinici gestiscono oggi questa patologia.

IL COMMENTO DI MANTOVANI - Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Irccs Humanitas di Rozzano (Milano) e docente di Humanitas University, cervello italiano fra i più citati nel mondo, commenta così all'AdnKronos Salute il Premio Nobel per la Medicina 2018: "Riconosce l'inizio dell'avverarsi di un sogno della ricerca vecchio 100 anni: sfruttare contro il cancro le naturali armi di difesa del nostro organismo" per realizzare "cure dal di dentro". Il corpo che, aiutato dalla scienza, prova a guarire se stesso. Un settore che vede lo stesso Mantovani da sempre in prima linea. "Siamo molto contenti per questo riconoscimento meritatissimo - dichiara - al settore e ai due premiati" che Mantovani conosce entrambi. "Soprattutto Allison che sicuramente sentirò", ma anche Honjo "che ho incontrato solo poche settimane fa a un congresso ad Amsterdam".

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