Roma, 30 apr. (Adnkronos Salute) - Ogni anno in Italia il 7% circa dei pazienti ricoverati (circa 600 mila) è colpito da un'infezione correlata all'assistenza ospedaliera. Le più diffuse sono quelle delle vie urinarie, della ferita chirurgica, polmonite e sepsi. Il 30% di queste infezioni possono essere evitate con un'accurata igiene delle mani degli operatori. E' l'obiettivo dell'incontro che il Policlinico Umberto I di Roma ha organizzato per lunedì 5 maggio, in occasione della Giornata mondiale dell'igiene delle mani, a cui parteciperanno esperti, politici e il mondo dell'associazionismo. Mantenere alto il livello di attenzione degli operatori sanitari e coinvolgere i pazienti e i loro familiari nell'adozione delle adeguate misure per l'igiene delle mani è uno degli strumenti per evitare le infezioni ospedaliere.
La campagna dell'Umberto I è volta a sensibilizzare maggiormente gli operatori sanitari. Verranno distribuiti locandine con le indicazioni dell'Oms da affiggere nei reparti di degenza; brochure informative; sapone antisettico (gel idroalcolico che non necessita di risciacquo) sia in confezioni da 500 ml con dispenser da installare nelle camere dei degenti, sia in dosi monouso che ogni operatore può portare in tasca e utilizzare quando si è lontani dalla propria sede lavorativa.
L'obiettivo è di non solo ridurre i rischi per i pazienti per un prolungamento della degenza, ma anche ottenere una diminuzione della spesa sanitaria che ad oggi si aggira su 1 mld l'anno. Durante la giornata, circa 40 gruppi di medici, infermieri e studenti consegneranno il materiale a tutti gli operatori che aderiranno all’iniziativa indossando la spilla 'Mi lavo le mani, e tu?', un dettaglio importante per ricordare quotidianamente la corretta prassi, utile alla prevenzione delle infezioni ospedaliere.
