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Staminali: Remuzzi, nuovo comitato su Stamina non si doveva nominare

14 marzo 2014 | 13.09
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Milano, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Il nuovo Comitato di esperti chiamati dal ministero della Salute a esprimersi su Stamina ai fini di un'eventuale sperimentazione "non si doveva nominare. Non ce n'era bisogno". Ne è convinto Giuseppe Remuzzi, direttore Ricerca dell'Istituto Mario Negri di Bergamo. Per lo scienziato, oggi a Milano fra i relatori dell'Unistem Day, giornata organizzata dal Centro di ricerca sulle staminali dell'università Statale del capoluogo lombardo, "è un errore di metodo. Perché si sta valutando qualcosa che non può e non deve essere valutata". Il metodo Stamina, spiega all'Adnkronos Salute, "non ha passato gli step necessari per arrivare a un protocollo per una sperimentazione".

Se il problema, continua, "è la legge Balduzzi che ne prevede la nomina, va ricordato che quel decreto, poi convertito, era nato forse con l'idea di frenare l'emotività delle persone", in una fase in cui, mentre piovevano i ricorsi dei familiari dei pazienti per ottenere l'accesso alle infusioni, partiva anche una mobilitazione dell'opinione pubblica toccata dalle storie dei piccoli malati. Ora, precisa Remuzzi, "dopo quello che è successo, la situazione è cambiata. Il primo comitato si è espresso in maniera chiara bocciando il metodo, è emerso un evidente spregio a tutte le leggi esistenti. Anche i giudici si esprimono sulla base di una prescrizione medica, ma va valutato anche se una terapia è prescrivibile o è fuori da tutte le regole. Tutti i protagonisti di questa vicenda si sono trovati nella condizione di violare leggi e regole, compresi i medici".

E davanti a "una situazione così anomala - riflette il noto nefrologo - forse si poteva modificare la legge Balduzzi. E' un assoluto controsenso ora mobilitare un altro pool di esperti che non potranno che prendere atto del fatto che non ci sono elementi. Tutti noi scienziati che sottoponiamo progetti non possiamo prescindere da iter rigorosi".

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