L'attore racconta all'Adnkronos cosa l'ha spinto ad accettare il ruolo di 'padrino' della sezione 'Alice nella Città'
"E' un'esperienza entusiasmante, uno stimolo ma anche una grande responsabilità avere a che fare con un pubblico così giovane. Perché questo è il pubblico i cui gusti si stanno formando ora, ed è il pubblico con cui io e i miei colleghi avremo a che fare per anni in avvenire". Parola di Giorgio Pasotti, che racconta così all'Adnkronos (VIDEO) cosa l'ha spinto ad accettare il ruolo di 'padrino' della sezione 'Alice nella Città', quella dedicata ai giovani talenti, nell'ambito della nona sezione del Festival del Film di Roma.
"Il motivo -spiega meglio l'attore- è l'entusiasmo che i giovani trasmettono. I ragazzi portano vitalità al cinema, ed è quello di cui il cinema ha più bisogno". Pasotti è al Festival di Roma anche in veste di attore: è infatti tra i protagonisti di 'Mio papà', il film diretto da Giulio Base in uscita a dicembre che verrà presentato proprio stasera in apertura della manifestazione.
"La pellicola tratta il tema della paternità non naturale. E' la storia di un uomo, single impenitente, che si innamora di una donna con un bambino. E se all'inizio questo è un limite -sottolinea l'attore- alla fine lui si innamora di questo bimbo, e scopre in sé un istinto paterno latente che non sapeva di avere". Succede, con i bambini. "Assolutamente sì -assicura Pasotti- perché loro sono diretti, non hanno sovrastrutture razionali. Vivono di quello che tu gli dai, quindi se tu li ami, loro ricevono amore. E' molto semplice".