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Musei: l'Abi ce la fa, a fine anno apre galleria virtuale opere 'bancarie'

11 maggio 2017 | 15.22
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Particolare dell'home page del sito www.muvir.eu
Particolare dell'home page del sito www.muvir.eu

Doveva aprire un anno fa, nella primavera del 2016, con la prima 'ala', dedicata alle opere dell'Ottocento e del Novecento, invece aprirà i battenti, con le stesse modalità, tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018. Questi i tempi, a quanto apprende l'Adnkronos, per la nascita del MuVir, il Museo Virtuale delle banche operanti in Italia, un'iniziativa pensata, pagata e annunciata dall'Abi, l'associazione italiana delle banche, la cui gestazione si è prolungata da 5-6 mesi a 25-26 mesi. Il 25 ottobre del 2015 l'Abi varò ufficialmente l'iniziativa, alla presenza del suo presidente Antonio Patuelli, del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, e dell'allora direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, annunciando che con il MuVir "oltre 300mila opere che il settore bancario italiano contribuisce a tutelare, conservare e valorizzare, saranno accessibili al pubblico con un semplice 'clic'". In sostanza l'Abi avrebbe curato la realizzazione del Museo virtuale e gli istituti bancari lo avrebbero riempito con le immagini delle opere detenute. L'apertura al pubblico, per la sola 'ala' Ottocento-Novecento, era stata annunciata per la primavera successiva, quella del 2016.

"Il partner tecnologico che ci aveva assistito, con entusiasmo, alla fine ci presentò un progetto che non era all'altezza delle nostre esigenze - spiega Carlo Capoccioni, responsabile dell’Ufficio Rapporti Istituzionali dell’Abi - anche per la sfortunata coincidenza dell'uscita da quella società di chi curava la realizzazione del MuVir. Il partner era il Cineca di Bologna – Consorzio interuniversitario, alla fine decidemmo di separarci di comune accordo. A quella separazione è ovviamente conseguito lo stop al progetto e la ricerca di un altro partner tecnologico che ora, finalmente, abbiamo trovato. Non posso ancora farne il nome - prosegue Capoccioni - perché la ratifica del contratto avverrà a inizio giugno ma posso dire che i costi, interamente a carico dell'Abi, restano quelli previsti e che tra la fine dell'anno in corso e l'inizio del prossimo la piattaforma sarà pronta a ricevere le immagini digitalizzate delle opere delle banche. Al nuovo partner, che ha indicato in sei mesi il tempo per raggiungere l'operatività della piattaforma, naturalmente, viene 'girato' quanto già fatto per nostro conto dal Cineca".

La spiegazione fornita dall'Abi dell'allungamento dei tempi per la nascita del MuVir è confermata dal Cineca stesso, spiegando che "all’inizio del 2016, l’intero gruppo di lavoro coinvolto nello sviluppo dei progetti di gestione, catalogazione e metadatazione dei contenuti multimediali ha lasciato il Cineca, lasciando quindi 'incompiuti' diversi progetti, tra i quali anche Muvir, di Abi. Nel corso del 2015, per il progetto Muvir il Cineca aveva già realizzato sia l’interfaccia per la ricerca e la visualizzazione 3D, sia il prototipo del framework per catalogazione e metadatazione delle opere", insomma il Cineca era un bel passo avanti nella creazione dell'ambiente che avrebbe accolto le opere 'bancarie' prima e i visitatori poi, tutti rigorosamente virtuali. "La repentina perdita di tutto il gruppo di lavoro dedicato al progetto, e quindi delle relative competenze di ambito, ha costretto il Cineca a procedere in tempi velocissimi alla formazione di nuovo personale, ripartendo praticamente da zero. Tutti i progetti in corso in questo ambito sono stati analizzati, e di comune accordo con i clienti sono state rivalutate le esigenze e le tempistiche. Praticamente tutti progetti sono stati conclusi, tranne - ammette il Consorzio interuniversitario - il progetto Muvir. Purtroppo le esigenze e le, legittime, richieste di Abi non erano conformi ai tempi e alle disponibilità del nuovo staff Cineca quindi, di comune accordo con Abi, è stato deciso di sottoscrivere una transazione per concludere il contratto".

Il museo virtuale, quando ci sarà, permetterà, come promesso nel 2015, "di condividere con il pubblico italiano ed internazionale il patrimonio artistico delle banche in Italia, piccole e grandi, attraverso una digitalizzazione e catalogazione delle opere, la creazione di un portale dove le opere saranno consultabili e corredate di informazioni storico-artistiche e la realizzazione di un museo tridimensionale virtuale entro cui il pubblico potrà muoversi". Nell'attesa il pubblico può solo recarsi sul sito www.muvir.eu e contemplarne l'home page, l'unica visibile, come 18 mesi fa.

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