Giornata all'insegna della volatilità per le Borse europee e dell'incertezza degli investitori, mentre il calo del petrolio non sembra deciso ad arrestarsi. Le piazze europee, tentato un rimbalzo dopo lo shock di ieri sui mercati, chiudono tutte in flessione, compresa Milano che era stata la piazza migliore del Vecchio Continente. Il Ftse Mib lascia dul terreno lo 0,25% a 18.143 punti
Giornata all'insegna della volatilità per le Borse europee e dell'incertezza per gli investitori, mentre il calo del petrolio non sembra deciso ad arrestarsi. Le piazze europee, tentato un rimbalzo dopo lo shock di ieri sui mercati di tutto il mondo a causa dei timori per la Grecia, chiudono in flessione, compresa Milano che era stata la piazza migliore del Vecchio Continente. Il Ftse Mib lascia sul terreno lo 0,25% a 18.143 punti. A pesare sul paniere è soprattutto il comparto bancario, dove prevalgono le vendite a seguito dell'impennata dello spread, in rialzo fino a 141 punti.
Poco prima della chiusura la brusca flessione di Wall Street che, dopo un andamento altalenante e alcuni dati macro inferiori alle attese, registra con i principali indici la perdita di un punto percentuale. Il Dow Jones segna un calo dello 0,83% a 17.360 punti e il Nasdaq perde l'1,16% a 4.597 punti.
Per quanto riguarda le quotazioni del petrolio, l'ultimo prezzo del Wti è di 48,2 dollari al barile dopo aver toccato oggi un massimo di 50,3 dollari. Anche il Brent è in ulteriore flessione e quota 51,6 dollari al barile. Si tratta dei livelli più bassi da oltre cinque anni e mezzo. L'agenzia di rating Moody's, oggi, in un report, ha sottolineato che si sta per aprire un anno "difficile" per l'industria petrolifera e del gas a causa del declino dei prezzi del greggio. Debole anche la moneta unica, oggi in ribasso contro il dollaro fino a 1,188.
