La Borsa di Milano chiude in calo dello 0,4% a 20.731 punti, insieme alla maggior parte delle piazze finanziarie europee, preda delle solite incertezze, dopo una giornata di alti e bassi. Gli investitori tengono gli occhi puntati sull'Italia, dove c'è il concreto rischio di elezioni anticipate, e sul Regno Unito, dove si terranno tra qualche giorno, mentre il calo dell'inflazione in Europa (+1,4%) e in Italia (+1,4%) a maggio rende più probabile l'eventualità che la Bce prolunghi il Quantitative Easing, invece che cessarlo.
A Milano, l'avversione al rischio colpisce di nuovo il comparto bancario, il più venduto sui listini di Milano a causa dei tanti dossier ancora aperti, a partire dalle banche venete e da Banca Carige (-6,5%), da ieri alle prese con un conflitto interno tra il maggior azionista, Vittorio Malacalza, e l'amministratore delegato, Guido Bastianini.
Ad accentuare il pessimismo, i dati macro degli Stati Uniti (compromessi case e pmi di Chicago), molto al di sotto delle stime degli analisti. Infatti, il Dow cala dello 0,1% e il Nasdaq dello 0,23%.
Mediaset si aggiudica la maglia nera del Ftse Mib (-4,5%) dopo il varo dell'aumento di capitale da 283 mln per ripianare le perdite di Premium. Seguono, per perdite, Ubi banca (-3,2%), Banco Bpm (-2,6%), YNap (-2,6%), Bper (-2,5%) e Mediobanca (2,4%).
Sul fronte opposto, sono in buon rialzo Italgas (+2%), che ha presentato il piano strategico al 2023, che prevede investimenti per 5 miliardi; Atlantia (+1,4%); Generali (+1,2%) e Fca (+0,7%).
Chiude in leggero rialzo Telecom (+0,24%) alla viglia del cda: ieri, la Commissione europea ha dato il via libera al controllo 'de facto' di Vivendi subordinato alla cessione di Persidera.