Gli ultimi dati Istat sull'economia italiana indicano una crescita del PIL stazionaria nel terzo trimestre del 2025 e un'inflazione in frenata a ottobre. Indicazioni che descrivono una situazione sostanzialmente stabile, in cui la stagnazione della crescita si somma a un andamento dei prezzi sotto controllo. Nel terzo trimestre del 2025, il PIL italiano è rimasto stazionario su base congiunturale (rispetto al trimestre precedente), mentre su base annua ha registrato un aumento dello 0,4%. La variazione acquisita per l'intero anno 2025 si attesta attualmente allo 0,5%. Una fotografia che descrive uno scenario in cui sono state riviste al rialzo le previsioni di crescita per il 2025, stimando un aumento del PIL intorno allo 0,6%. Per il 2026, la crescita prevista è leggermente superiore, intorno allo 0,8%. A ottobre 2025 (stime preliminari), l'inflazione (indice NIC) è invece scesa dello 0,3% su base mensile e si è attestata all'1,2% su base annua, in frenata rispetto ai mesi precedenti, e ampiamente sotto il target del 2% indicato dalla Banca centrale europea come fisiologico. Quanto al mercato del lavoro, a settembre 2025 il numero di occupati, pari a 24 milioni 221mila, è in crescita rispetto al mese precedente. Aumentano i dipendenti permanenti (16 milioni 551mila), calano quelli a termine (2 milioni 466mila) e risultano sostanzialmente stabili gli autonomi (5 milioni 204mila). L’occupazione aumenta anche rispetto a settembre 2024 (+176mila occupati in un anno), sintesi della crescita dei dipendenti permanenti (+417mila) e degli autonomi (+76mila) e del calo dei dipendenti a termine (-317mila). Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,7% e quello di disoccupazione al 6,1%, mentre il tasso di inattività scende al 33,1%. Tornano negative le indicazioni che arrivano sul fronte della produzione industriale. Ad agosto, dopo due mesi di lieve aumento congiunturale, la produzione industriale diminuisce rispetto a luglio. Il calo è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industrie. Risulta negativo anche l’andamento congiunturale complessivo nella media degli ultimi tre mesi. Anche in termini tendenziali si osserva ad agosto una diminuzione dell’indice corretto per gli effetti di calendario. La dinamica tendenziale è positiva solo per i beni strumentali e i beni intermedi.