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Covid Italia, perché ancora così tanti morti?

04 febbraio 2022 | 15.47
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Galli: "Difficile dire perché". Pregliasco: "Morti in proporzione ad ampiezza ondata epidemica". Bassetti: "I decessi continuiamo a conteggiarli male"

(Afp)
(Afp)

L'ultimo bollettino Covid in Italia ha registrato oltre 400 morti. Perché ancora un così alto numero di vittime? "I morti sono ancora oltre 400 al giorno perché la dimensione dell'epidemia nella quarta ondata (ancorché la prima la si è sicuramente a suo tempo sottovalutata in termini quantitativi perché non c'erano i tamponi) è ancora più ampia e la quota dei morti è proporzionale. Se non ci fosse stata la vaccinazione avremmo situazioni ben peggiori in termini quantitativi" spiega all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell'Università statale di Milano.

Ci segnalano però che spesso i monoclonali non si trovano anche per i pazienti che potrebbero beneficiarne. "Anche a me sono state segnalate situazioni - conferma il medico - di persone con comorbidità che sarebbero state candidate alla terapia e si sono ritrovate senza". E gli antivirali "Molnupiravir e Paxlovid (arrivato oggi in Italia, ndr) costano dai 500 ai 700 euro, non è un'aspirina la terapia, quindi sicuramente c'è una problematica di disponibilità che nel prossimo futuro doverosamente dovrà essere aumentata perché per ora ne potranno usufruire solo i soggetti più a rischio. Tuttavia - assicura Pregliasco - la condizione di cura dei pazienti è migliorata perché si sa modulare bene l'utilizzo dei farmaci sintomatici, le persone le curiamo meglio con il cortisone modulato meglio, l'eparina se serve...". Ma questo significa però far arrivare più persone in ospedale? "Sì perché l'organizzazione capillare è qualcosa che non si improvvisa, ahimé. Medici e infermieri ce ne sono anche pochi, quindi ora che si trovano e si formano ci vuole tempo".

Dunque questo alto numero di morti corrisponde anche a qualcosa che ancora non va? "No, io direi che non è questione di qualcosa che non va, è questione che la dimensione dell'epidemia è ancora ampia e se avremo dei farmaci antivirali veri e non solo una disponibilità di farmaci sintomatici da dare come adesso, avremo un miglioramento consistente". Oggi arrivano i primi antivirali della Pfizer, "11.200 mi risulta. E' simbolico. Dovremo aspettare qualche mese. Presumibilmente con la prossima ondata che ci sarà tra ottobre e dicembre prossimo, che non sarà una vera e propria ondata ma un colpo di coda, avremo a disposizione anche gli antivirali".

"Difficile capire perché nel nostro Paese il numero dei decessi è più elevato. Uno dei fattori è sicuramente la popolazione più anziana e il numero improtante di anziani non vaccinati. E questa è sicuramente una parte di spiegazione" dice all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, secondo il quale "di fatto dati precisi e recenti sono necessari. Siamo anche un Paese in cui si sequenzia poco e non si hanno abbastanza informazioni che ci consentirebbero un maggior orientamento".

Per Galli "sarebbe infatti utile valutare quanti sono i decessi da Covid legati alla variante Omicron e quanti alla Delta per comprendere un po' meglio quello che sta succedendo, anche se ci sono elementi che ci fanno pensare che ci siano ancora molti decessi da Delta", aggiunge ricordando che "parliamo sempre di persone non vaccinate o con condizioni rilevanti di comorbidità che hanno avuto un'insufficiente risposta ai vaccini". Tra le ipotesi per spiegare l'elevato numero di decessi "c'è la discussione sul fatto di quanti possano essere i pazienti con altre patologie gravi che si trovano ad essere anche infettati dal virus. Ma questa rimane una questione di lana caprina. E comunque non spiega la nostra situazione rispetto a quella degli altri Paesi. In sintesi c'è una differenza che non trova spiegazione. Potrebbe essere data anche da una differenza di conteggio, ma anche su questo non si ha sicura contezza", conclude.

"Io credo che il numero dei decessi non scenderà a breve finché non cambieremo la modalità di considerare il Covid - sottolinea all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova - Finché noi considereremo tutti allo stesso modo, gli asintomatici con tampone positivo rispetto a chi ha la polmonite da Covid, evidentemente il numero dei decessi non potrà scendere. Anzi potrebbe anche continuare a salire. Dico questo perché in Italia ci sono molte persone positive asintomatiche, siccome continuiamo a refertare con il modulo Istat la semplice positività per tampone senza sintomi legati al Covid e questa oggi è una condizione sufficiente per decretare il decesso per Covid. Dobbiamo cambiare questo conteggio".

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