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Crisi: Istat-Cnel, cala occupazione, aumenta divario Nord-Sud nel 2013

26 giugno 2014 | 11.14
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L'acuirsi della crisi economica ha determinato una grave contrazione dell'impiego di risorse umane in Italia e un aumento delle disuguaglianze territoriali e generazionali. La distanza che separa i tassi di occupazione e di mancata partecipazione italiani da quelli europei (Ue27), tradizionalmente già molto elevata, si amplia ulteriormente negli ultimi due anni. Nel 2013 il tasso di occupazione si attesta al 59,8%, mentre nella Ue27 è pari al 68,5%. E' quanto emerge dalla seconda edizione del Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes 2014) diffuso oggi dal Cnel e dall'Istat, che si basa su 12 domini del benessere in Italia attraverso 134 indicatori.

Inoltre, un preoccupante peggioramento si segnala nella qualità della condizione dei lavoratori. L'instabilità dell'occupazione rimane diffusa e l'incidenza di lavoratori a termine di lungo periodo si associa ad una propensione sempre minore alla stabilizzazione dei contratti di lavoro temporanei, soprattutto per i giovani.

Inoltre, aumenta la presenza di lavoratori con un titolo di studio superiore a quello richiesto dall'attività svolta (22,1% degli occupati nel 2013), mentre resta pressoché invariata la quota di occupati con bassa retribuzione o irregolari.

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