Otto in tutto gli indagati: sette carabinieri e Fares Bouzidi, l'amico della vittima che guidava lo scooter
La Procura di Milano ha chiuso le indagini sull'incidente stradale del 24 novembre 2024 che ha portato alla morte di Ramy Elgaml. Otto in tutto gli indagati: sette carabinieri e Fares Bouzidi, l'amico della vittima che guidava lo scooter che ha finito la sua corsa - dopo una fuga di circa otto chilometri nelle vie del centro - contro un semaforo, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Sia Fares che il carabiniere Antonio Lenoci devono rispondere di omicidio stradale; per Lenoci l'accusa è anche di lesioni. I militari Mario Di Micco, Luigi Paternuosto, Federico Botteghin e Bruno Zanotto devono rispondere di frode e depistaggio per aver fatto cancellare i video ripresi con un cellulare da due testimoni.
Inoltre quattro militari - Lenoci, Paternuosto, Ilario Castello e Nicola Ignazio Zuddas - devono rispondere di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici per aver nascosto la presenza di una telecamera dashcam sull'auto e di una bodycam personale, "dispositivi che riprendevano l'intera fase dell'inseguimento". Castello e Zuddas devono rispondere anche di falso per le dichiarazioni rese ai pubblici ministeri.
''Carabinieri a processo per la morte di Ramy? Un’altra richiesta assurda e vergognosa. Onore all’Arma e alle nostre Forze dell’Ordine! Riforma della Giustizia? SÌ, grazie'', scrive su X il leader della Lega Matteo Salvini.