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Cultura, Nizzo (Museo Etrusco): "Strategico spazio dato da Draghi per ripartenza"

19 febbraio 2021 | 16.49
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"Positiva anche la separazione dal Turismo, che ha bisogno di un'attenzione specifica"

Cultura, Nizzo (Museo Etrusco):

"Mi ha fatto piacere vedere lo spazio strategico alla cultura dato dal nuovo presidente del Consiglio come motore della ripartenza, e sono tra quelli che hanno apprezzato la nuova denominazione di ministero della Cultura, da alcuni non apprezzata per un supposto richiamo al fascismo. Io penso che sia ora di guardare le cose fuori dalle ideologie. 'Beni Culturali' per quanto sia un'accezione bella, è limitata, il patrimonio è molto più complesso e più ampio". E' l'analisi del direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma Valentino Nizzo il quale, conversando con l'Adnkronos, evidenzia i punti salienti della strategia del nuovo esecutivo rispetto alla cultura.

"Trovo positiva, e lì speriamo che operino bene, anche la divisione dal Turismo, che ha bisogno di un'attenzione specifica -osserva Nizzo- Mi auguro che rimanga il dialogo preferenziale con la Cultura, perché quell'accorpamento con l'Agricoltura dato nel precedente governo non ci stava, con tutto il rispetto per l'agricoltura". Secondo il direttore del Museo Etrusco, "dal punto di vista del discorso strategico di Draghi l'attenzione sulla cultura come un qualcosa di unico che possa aiutarci a ripartire con le nostre eccellenze è importantissimo, e va di pari passo con l'attenzione prestata al turismo, sperando che le due cose diventino due pilastri di una riflessione dialettica, costruttiva e non solo economicistica".

"Abbiamo bisogno di un affondo su quel patrimonio culturale materiale e immateriale che è la forza dell'Italia e l'unicità del nostro paese -spiega Nizzo- Dall'enogastronomia, ai paesaggi, al patrimonio culturale". E sul turismo culturale, Nizzo osserva che "c'è bisogno di una riflessione politica su un nuovo turismo che vede il nostro paese essere una meta ideale in primis anche per chi lo vive, che lo riscoprirà da turista". Perché "se il turismo dialoga con la cultura per esperienze culturali degne di questo nome, il pubblico così avrà piacere anche di spendere di più".

La 'svolta europeista' impressa da Draghi "non solo non mi spaventa, la trovo molto positiva. La nostra fortuna per secoli è stata quella di ospitare i viaggiatori del Gran Tour, che venivano ad ammirare le meraviglie del nostro paese. Se riuscissimo a recuperare il nostro ruolo di guida culturale del continente, sarebbe davvero positivo. Ci sarà una fase di turismo in Italia, e poi ci sarà una fase di turismo europeo. E dove devono andare i turisti, se non in Italia?", osserva il direttore. "Il nostro museo è il museo etrusco più importante al mondo, è il punto di riferimento per i territori etruschi, questo da il senso della portata della cultura senza barriere e confini".

Un cenno anche alla necessità di rendere appetibile l'enorme patrimonio di cui l'Italia dispone, per attrarre i visitatori. "A volte il nostro turismo negli ultimi anni, per quanto abbia avuto numeri straordinari, è risultato inferiore per attrattiva alla Francia. E questo è assurdo perché, con tutto il rispetto per gli amici francesi, Viterbo ha forse più patrimonio culturale di Parigi, e il Lazio ne ha più di tutta la Francia". affonda Nizzo. Che conclude: "Sono molto ottimista se si capirà che il nostro patrimonio non è il petrolio, non è qualcosa che si consuma, ma che resta. Il nostro patrimonio si consuma solo ignorandolo".

(di Ilaria Floris)

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