Roma, 12 feb. (Adnkronos Salute) - "Rispettiamo la decisione della Corte costituzionale, ma bisognerà anche comprendere quali saranno le ricadute in termini di programmazione e gli impatti sanitari sulla salute pubblica di un ritorno al passato di questo tipo". Lo dice all'Adnkronos Giovanni Serpelloni, capo Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, in merito alla pronuncia della Consulta che ha dichiarato l'illegittimità della legge Fini-Giovanardi.
"La legge Iervolino-Vassalli - spiega Serpelloni - è stata fatta in un periodo in cui c'erano certi tipi di droga che non esistono praticamente più, in cui la percentuale di Thc nella cannabis era del 5%, mentre ora siamo arrivati fino al 55%. Andranno ridefinite le norme - rimarca - sulle base di una realtà profondamente cambiata anche per l'arrivo di nuove sostanze sintetiche spacciate sul web. Sarà il Parlamento a decidere la nuova regolamentazione, a cui tutti ci atterremo. Resta il fatto - conclude il numero uno del Dpa - che i consumatori di sostanze stupefacenti in Italia non devono essere inseriti in un circuito penale, ma gli spacciatori sicuramente sì".