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Scienza: è morto Giorgio Salvini, padre della rinascita della fisica italiana

Si è spento ieri sera è morto, all'età di 94 anni, nella sua casa di Roma. I funerali si terranno venerdì 10 aprile, alle ore 11, nella chiesa romana di Sant'Agnese fuori le Mura, in via Nomentana. Salvini è stato presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e ministro dell'Università e della Ricerca scientifica

Giorgio Salvini (Foto dal sito dell'Accademia dei Lincei)
Giorgio Salvini (Foto dal sito dell'Accademia dei Lincei)
08 aprile 2015 | 10.22
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Lo scienziato Giorgio Salvini, decano dei fisici italiani, tra i padri del nucleare in Italia, è morto all'età di 94 anni ieri sera nella sua casa di Roma. I funerali si terranno venerdì 10 aprile, alle ore 11, nella chiesa romana di Sant'Agnese fuori le Mura, in via Nomentana. E' stato presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e ministro dell'Università e della Ricerca scientifica.

Salvini è stato il padre dell'elettrosincrotrone di Frascati, da lui inventato all'età di 33 anni. E' stato poi presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare tra il 1966 e il 1970. Con Edoardo Amaldi, Salvini è stato uno dei grandi protagonisti della rinascita della fisica italiana nel dopoguerra.

Era nato a Milano il 24 aprile 1920. Laureatosi in fisica all'Università meneghina nel 1942, discutendo una tesi sul betatrone che aveva come relatore Giovanni Polvani, va in guerra come sottotenente del Genio degli Alpini nel 1943. Tra il 1944 e il 1948 studia la fisica del nucleo atomico e, poi, la fisica delle particelle, interessandosi soprattutto di sciami etesi dei raggi cosmici. Nel 1949 parte per gli Usa, su invito della Princeton University. Durante la permanenza negli Usa continua a occuparsi, con successo, dei raggi cosmici (in particolare dei mesoni neutri) e della rivelazione di particelle. Nel 1951 torna in Italia per ricoprire incarichi di insegnamento all'Università di Cagliari, poi all'Università di Pisa (1952-55) e dal 1956 all'Università "La Sapienza" di Roma, di cui era professore emerito di fisica generale.

Dal 1953 Salvini diresse i lavori per la costruzione dell'elettrosincrotrone di Frascati da 1100 MeV che, al momento dell'entrata in funzione nel 1959, era la macchina acceleratrice di elettroni di più alta intensità.

All'epoca Salvini ha appena 33 anni e si circonda di giovani rivelatisi valentissimi, quasi tutti di età inferiore ai trent'anni. Al progetto partecipa un solo 'adulto', Enrico Persico, che ha 50 anni. La prova è superata con successo. L'elettrosincrotrone è la prima di una serie di macchine che consentirà ai Laboratori Nazionali che l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn ha creato a Frascati di elaborare una "via italiana alle alte energie".

In seguito Salvini ha compiuto ricerche sugli sciami estesi dei raggi cosmici, sulla fotoproduzione di mesoni (πº e η, di cui, col suo gruppo di ricerca, ha per primo studiato il decadimento radioattivo), sugli stati barionici, sulla produzione di adroni nell'annichilazione e+e−, sulla particella con charm nascosto J/Ψ, sulla produzione dei bosoni W± e Z nell'interazione protone-antiprotone.

Salvini lascia la direzione dei Laboratori nazionali di Frascati nel 1960, ma continua a lavorare sia a Frascati, al sincrotrone e poi all'anello di accumulazione Adone, sia al Cern di Ginevra. Tra il 1966 e il 1970 presiede l'Infn. Nel 1983 è parte del team internazionale di ricerca che al Cern rileva i bosoni intermedi W e Z, scoperta per cui Carlo Rubbia riceverà di lì a poco il premio Nobel per la fisica.

Salvini era socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (1971), di cui è stato presidente dal 1990 al 1994 (onorario dal 1998). Ha ricoperto la carica di ministro dell'Università e della Ricerca scientifica e tecnologica (1995-96) durante il governo presieduto da Lamberto Dini.

Tra i libri di Salvini si ricordano "L'elettrosincrotrone ed i laboratori di Frascati" (Zanichelli editore, 1962), "Physics with Matter and Antimatter" (con A. Silverman, 1977), "Physics reports" (1988), "Urto elettrone-positrone", (Enciclopedia Est, Mondadori, 1974). Di recente aveva pubblicato "L'uomo, un insieme aperto. La mia vita da fisico" (Mondadori Università, 2010). In questo volume autobiografico Giorgio Salvini ripercorre le proprie esperienze di studio e lavoro, da giovane maestro elementare fino a insegnante e ricercatore di fisica nelle università e istituzioni italiane e straniere e al Cern di Ginevra.

Nel suo volume autobiografico, Salvini guida il lettore attraverso le sue intense ricerche e scoperte, illustrandone gli aspetti teorici e professionali, ma anche evidenziando i lati umani del suo rapporto con i collaboratori incontrati lungo il suo appagante percorso. Si delineano così il cammino e i progressi della fisica dal 1944 ad oggi, visti con gli occhi di chi vi ha contribuito in prima persona accanto ad altri prestigiosi protagonisti.

Nella seconda parte del libro Salvini affianca alla scienza anche l'etica e la poesia, che chiama in causa per esporre la propria personale visione del presente e del futuro dell'uomo. L'invito è ad avere fiducia nell'avvenire, a mantenere sempre viva la curiosità e non lasciare che l'insieme aperto uomo-universo si chiuda. La divisione del libro offre una doppia ed esauriente lettura della figura di Giorgio Salvini: da un lato il fisico, che ha ricevuto incarichi e riconoscimenti in tutto il mondo, dall'altro il pensatore, capace di riflettere sulla propria vita per lasciare un messaggio di speranza all'Umanità.

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