Venezia, 16 mag. (Adnkronos Salute) - "La battaglia di equità e virtuosità che abbiamo iniziato nel 2011 decidendo di utilizzare il meno costoso Avastin invece che il carissimo Lucentis per la cura delle maculopatie oculari trova un formidabile alleato nel Consiglio superiore di sanità, che ha emesso un parere scientifico che sarà ben difficile confutare per chiunque". Con queste parole l'assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Luca Coletto, commenta con "grande soddisfazione" il parere espresso all'unanimità dalla V Sezione del Css nel quale si evidenzia che "i medicinali Lucentis (ranibizumab) e Avastin (bevacizumab), pur nella diversità strutturale e farmacologica delle molecole, non presentano differenze statisticamente significative dal punto di vista dell'efficacia e della sicurezza nella terapia della degenerazione maculare senile".
"Parole che pesano come macigni - afferma Coletto - e che, secondo noi, pongono una pietra tombale su qualsivoglia disputa, accesa per meri interessi commerciali e non certo per il meglio dei malati. E vorrei ricordare - aggiunge - che il danno subito dalla casse regionali, cioè dalla tasche dei cittadini, nel periodo in cui siamo stati obbligati ad usare il farmaco più costoso (2010-2013), è di ben 15 milioni e 200 mila euro che, non appena possibile, non esiteremo a chiedere di ritorno a chi di dovere in ogni possibile sede legale". (segue)