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Migranti, Ue denunciata all'Aja

03 giugno 2019 | 17.22
LETTURA: 2 minuti

Secondo un documento presentato al Tribunale penale, Bruxelles responsabile per morti e torture

(Afp)
(Afp)

Più di 40.000 persone sono state intercettate nel Mediterraneo e portate ai campi di detenzione e nei centri di tortura nell'ambito di una politica migratoria europea responsabile di crimini contro l'umanità: è quanto contenuto in un documento legale presentato al Tribunale penale internazionale dell'Aja.

Secondo gli atti presentati alla corte, come si legge sul 'Washington Post', i funzionari dell'Unione europea sono consapevolmente responsabili delle morti di migranti a terra e in mare, nonché delle violenze subite per mano della guardia costiera libica finanziata e addestrata a spese dei contribuenti europei.

I documenti non chiamano in causa nessun funzionario specifico dell'Ue ma fanno riferimento ad un procedimento in corso, davanti alla Corte, in relazione al destino dei migranti in Libia. Negli atti si citano documenti pubblici dell'Ue, dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, della cancelliera tedesca Angela Merkel e di altri membri dell'Unione.

"Appena ho letto la notizia ho pensato: finalmente qualcosa si muove". Lo dice all'Adnkronos Riccardo Gatti, comandante e capomissione della Open arms, commentando la denuncia presentata al Tribunale dell'Aja.

"L'accusa mossa - sostiene - è qualcosa di dovuto. Sono anni che denunciamo che quel che accade nel Mediterraneo. La guerra contro le Ong è fatta per togliere testimoni scomodi di una realtà tremenda. L'Ue, pur sapendo ciò che succede in Libia, continua a far finta di nulla. Chi dice che le persone possono essere rimandate indietro è in malafede. Speriamo che si prenda finalmente coscienza che qualcuno paghi per quello che sta succedendo: i crimini commessi nei confronti dei migranti non possono rimanere impuniti".

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