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Coronavirus, primo morto in Europa

15 febbraio 2020 | 11.21
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Un turista cinese ricoverato in Francia prima vittima fuori dall'Asia. Niccolò negativo al test. Epidemia arriva in Africa, primo caso in Egitto. L'allarme del virologo: "In Africa si rischia nuovo focolaio". Oltre 1.500 morti in Cina. Ilaria Capua: "Coronavirus farà il giro del mondo ma primo nemico è il panico"

(Afp)
(Afp)

Primo morto in Europa e fuori dall’Asia per il coronavirus. La vittima è un turista cinese 80enne della provincia di Hubei, arrivato in Francia il 16 gennaio scorso. Secondo quanto ha reso noto la ministra della Sanità francese, Agnes Buzyn, "l'uomo è stato ricoverato il 25 gennaio all'ospedale Bichat di Parigi, insieme alla figlia, con rigorose misure di isolamento. Le sue condizioni di salute si erano deteriorate rapidamente e da diversi giorni era in condizioni critiche in terapia intensiva". Lo stato di salute di sua figlia, anch'essa affetta da Covid-19, "non desta più preoccupazioni" ha aggiunto Buzyn, indicando che quest'ultima dovrebbe essere in grado di lasciare presto l'ospedale.

Intanto in Francia si registra un dodicesimo caso di contagio. Lo ha reso noto la ministra Buzyn, precisando che si tratta di un cittadino britannico, contagiato mentre si trovava nella stazione sciistica di Contamines-Montjoie, in Alta Savoia. L'uomo - infettato insieme ad altre cinque persone nella stessa località in cui si trovavano in vacanza - è stato ricoverato in un ospedale di Lione.

OLTRE 1.500 MORTI IN CINA - In Cina sono oltre 66mila le persone contagiate dal coronavirus, mentre il numero dei morti è salito a 1.523 e 11.053 ammalati versano in gravi condizioni. A fornire l'ultimo bilancio è la Commissione nazionale per la salute cinese. I dati mostrano un calo nel tasso di nuove infezioni, mentre i 124 morti registrati nelle ultime 24 ore mostrano un livello di mortalità in linea con i giorni scorsi. Altri cinque casi di infezione si registrano a Singapore, dove sono ormai 72 le persone contagiate. I nuovi dati sono stati confermati dalle autorità locali.

CONTAGIATI SULLA DIAMOND PRINCESS - Altre 67 persone a bordo della nave da crociera Diamond Princess sono risultate contagiate dal coronavirus. Lo ha reso noto il ministero giapponese della Salute. Sale così a 285 il totale delle persone infette a bordo della nave ancorata nel porto di Yokohama. Un gruppo di 12 persone anziane risultate negative al test è stato fatto sbarcare, ha aggiunto il ministero.

E' allo studio la possibilità di realizzare un volo di rimpatrio per i 35 connazionali bloccati sulla Diamond Princess. Ne avrebbero discusso nelle ultime ore, a quanto si apprende da fonti diplomatiche, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus e capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Stamani Di Maio, a Pratica di Mare per il rientro del volo da Wuhan che ha riportato in Italia Niccolò, aveva dichiarato di essere “pronto a tutto per proteggerli”.

Niccolò negativo al test

MALAYSIA - Una donna americana di 83 anni è risultata positiva al coronavirus in Malaysia. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Kuala Lumpur, secondo cui la donna era arrivata nel Paese ieri insieme ad altre 145 persone che si trovavano a bordo della nave da crociera Westerdam, cui giovedì era stato permesso di attraccare in Cambogia, dopo essere stata respinta da cinque Paesi nel timore che ci fossero persone contagiate. Con lei anche il marito, risultato negativo ai test. A bordo della Westerdam viaggiavano 2.257 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio.

CASO IN AFRICA - Il primo caso di coronavirus in Africa, un cittadino cinese in viaggio in Egitto, "isolato e ricoverato all'ospedale Najila nella Provincia di Matroha, sta bene e in condizione generale stabile e asintomatica". Lo sottolinea in una nota Foad Aodi, fondatore dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi). "Inoltre - aggiunge - sono stati disinfettati tutti i luoghi e percorsi che ha attraversato e messi in quarantena per 15 giorni tutti i membri del gruppo cinese che erano in contatto con il cittadino cinese risultato positivo al coronavirus".

GB - Sono stati dimessi otto dei nove pazienti ricoverati in Gran Bretagna nei giorni scorsi perché risultati positivi al nuovo coronavirus. Lo ha annunciato il Servizio pubblico sanitario (Nhs), secondo cui gli otto hanno potuto lasciare l'ospedale dopo essere risultati negativi ai test, mentre hanno lasciato la quarantena 94 persone che si trovavano in un ospedale di Liverpool. Restano invece sotto osservazione a Milton Keynes, città a nord di Londra, oltre un centinaio di persone.

OMS - "Sono stati spesi miliardi di dollari per prepararsi ad un attacco terroristico, ma relativamente pochi per difenderci dall'attacco di un virus che può essere molto più mortale e dannoso da un punto di vista economico, sociale e politico". Lo ha sottolineato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo intervento oggi alla conferenza di Monaco 2020 sulla sicurezza, aggiungendo che "le epidemie hanno il potenziale per causare gravi instabilità politiche, economiche e sociali oltre che insicurezza".

L'Organizzazione mondiale della sanità è "preoccupata per il continuo aumento dei casi di Covid-19 in Cina, per il numero di operatori sanitari che si sono ammalati e sono morti in Cina, per la mancanza di urgenza nel finanziare la risposta all'epidemia", ha sottolineato ancora. Ma soprattutto l'Oms è "preoccupata per il caos che questo coronavirus potrebbe generare in Paesi con sistemi sanitari deboli", come l'Africa, ha rimarcato Tedros Adhanom Ghebreyesus. A preoccupare l'Oms è anche "la grave carenza di strumenti ed equipaggiamenti per la protezione personale, che sta mettendo a rischio gli operatori sanitari impegnati in prima linea" contro il virus. "Stiamo lavorando con produttori e distributori per assicurare le scorte di cui hanno bisogno gli operatori sanitari per lavorare in modo sicuro ed efficace".

FARNESINA - Per far fronte alle esigenze sanitarie provocate dall'epidemia del Covid-19, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale ha organizzato un volo umanitario della Cooperazione Italiana a sostegno delle attività di assistenza delle autorità cinesi nelle aree del Paese più colpite, in coordinamento con il meccanismo di protezione civile attivato dall’Unione Europea. E' quanto si legge in una nota della Farnesina.

Il trasporto umanitario, partito dalla Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (Unhrd) di Brindisi, contiene 16 tonnellate di materiale medico-sanitario di protezione personale (mascherine, tute e occhiali protettivi, guanti e termometri) messo a disposizione dall'ambasciata cinese in Italia, e 2 tonnellate di materiale sanitario (mascherine protettive specialistiche per operatori sanitari, tute di protezione per operatori sanitari, mascherine protettive) finanziato direttamente dalla Cooperazione Italiana. I beni saranno ricevuti dalle autorità cinesi per essere utilizzati nel quadro delle attività di risposta all'emergenza.

RISCHI CARENZA FARMACI - Il coronavirus spaventa anche l'industria farmaceutica. C'è preoccupazione, infatti, nel settore per il rischio di un possibile stop alla produzione in Cina di materie prime indispensabili alla filiera italiana del farmaco. Lunedì alle 10 - a quanto apprende l'Adnkronos Salute - il ministro della Salute Roberto Speranza ha convocato le associazioni di categoria Assogenerici e Farmindustria per fare il punto. Sul tavolo i possibili scenari degli effetti del coronavirus sul settore, collegati a uno stop delle importazioni dalla Cina e quindi a possibili ripercussioni sulla disponibilità dei farmaci per i cittadini. Per ora nessun vero allarme, le scorte a disposizione coprono fino a 6 mesi. Ma nel settore la guardia è alta. E anche il ministero sta seguendo l'evolversi della situazione.

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