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Fecondazione, attesa decisione della Consulta su divieto eterologa

Fecondazione, attesa decisione della Consulta su divieto eterologa
08 aprile 2014 | 14.53
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Roma, 8 apr. (Adnkronos Salute/Ign) - E' durata un'ora e 20 minuti l'udienza pubblica della Consulta chiamata a decidere sulla legittimità costituzionale della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita, nella parte che prevede il divieto di fecondazione eterologa.

Di fronte alla Consulta i casi di due coppie, per cui i tribunali di Milano e Catania hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale sul tema della donazione di gameti (ovociti e spermatozoi) esterni alla coppia.

Durante l'udienza, che si è aperta con l'intervento del giudice Giuseppe Tesauro, sono intervenuti gli avvocati delle coppie e l'avvocato dello Stato, Gabriella Palmieri. La decisione dei giudici dovrebbe arrivare fra stasera e domani.

La Corte Costituzionale torna dunque a pronunciarsi sulla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, dopo aver affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da impiantare nell'utero materno.

''Il divieto di fecondazione eterologa è la norma 'simbolo' della legge 40 ed è ingiusta e discriminatoria" ha sottolineato nel suo intervento di fronte alla Corte Costituzionale l'avvocato Marilisa D'Amico, legale delle coppie.

Al termine dell'udienza, l'avvocato dello Stato ha spiegato ai giornalisti che "effettivamente la legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita è forse datata, perché sono passati 10 anni e ho cercato di sottolineare che gli avanzamenti della scienza vanno più veloci del diritto. Però il diritto ha un dovere, quello di equilibrarsi sulla base delle risultanze scientifiche e su quelle sociali e da questo non può abdicare, altrimenti poi la Consulta è costretta a fare un intervento di supplenza. I giudici non possono supplire al Parlamento, che è l'unico che può decidere sul divieto di fecondazione eterologa". Secondo Palmieri, occorre un "intervento di sistema, che ovviamente tenga conto delle mutate esigenze sociali, perché è giusto che sia così. E' un compito di carattere ordinamentale ed è corretto che lo faccia il legislatore''.

NEL 2012 NATI 2.500 BEBÈ DA ETEROLOGA ALL'ESTERO - "Il numero di nascite frutto di donazione di gameti non è conosciuto con esattezza". Ma "l'Osservatorio sul turismo procreativo nel 2012 ha calcolato in 4.000 le coppie che si rivolgono a centri esteri", con "più di 2.500 bambini nati ogni anno - ha detto l'avvocato Maria Paola Costantini, legale delle coppie, parlando in udienza - Questi nati tuttavia escono dalle statistiche ufficiali: sussiste un occultamento di queste persone e dei loro figli che non sono monitorati dalle nostre istituzioni e sono costretti a nascondere la propria condizione e le modalità di nascita dei loro bambini".

"I dati pubblicati nel 2013 dall'Eshre (European Society of Human Reproduction and Embryology), riferiti all'attività complessiva della riproduzione assistita in Europa - ha ricordato il legale - hanno rilevato che in Spagna nel 2009 sono stati effettuati 52.000 cicli: di questi, 10.982 sono stati cicli con donazione ovocitaria, pari al 20% di tutta l'attività spagnola e addirittura al 60% di tutte le donazioni ovocitarie in Europa (21.604)".

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