I piccoli (e storici) soci della Banca popolare dell'Emilia Romagna chiedono di essere "indennizzati" in qualche modo, quando ci sarà la conversione delle azioni per la futura trasformazione in Spa dell'istituto. In particolare chiedono che venga presa in considerazione la possibilità di nuove azioni che prevedano un "dividendo maggiorato per i soci di capitale rispetto ai nuovi".
Oppure "un'emissione obbligatoria non convertibile con vantaggi per i singoli soci già presenti nel corpo sociale". O, ancora, un "eventuale dividendo straordinario". A farsi portavoce delle richieste è Lazzaro Fontana, presidente dell'associazione piccoli soci Bper. "Bisogna far capire al nuovo consiglio - dice il socio - che qualcosa bisogna riconoscere ai piccoli soci che ci hanno creduto e investito per anni".
Alessandro Vandelli, amministratore delegato della banca, nel rispondere a Fontana, fa presente che il mercato "sta andando verso una semplificazione massima delle azioni . Detto questo, analizzeremo le proposte e vedremo se è possibile fare qualcosa evitando di avere riflessi negativi sul titolo".
Sulle aggregazioni, invece, Vandelli ribadisce "l'equilibrio" che farà da guida alla ricerca di un partner. Nel suo intervento, l'ad ha ricordato i punti fermi di un'eventuale futura aggregazione: "creare valore per gli azionisti"; "forte condivisione di valori e progetti" con un'altra banca e, infine, "il rispetto della nostra identità".