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Alimentazione: italiani 'primi della classe', uno su due sceglie con gli occhi

16 novembre 2015 | 18.30
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(Infophoto)
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Sviluppo celebrale e memoria gustativa, nutrigenomica, gestazione e alimentazione del feto, equilibrio nutrizionale, idratazione: per gli italiani scienza e alimentazione sembrano non avere più segreti. A dimostrarlo sono i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio Nestlé - Fondazione Adi che quest’anno ha coinvolto un campione di circa 5.500 persone con lo scopo di indagare la conoscenza delle tematiche 'food'.

Italiani preparati già all’apertura di Expo: ben 9 persone su 10, infatti, ne conoscevano esattamente il significato e 6 su 10 avevano dichiarato di essere interessati particolarmente alle tematiche affrontate. Più della metà del campione (54%) ha dimostrato di sapere, ad esempio, come cibo e nutrizione influenzino la crescita e lo sviluppo del cervello fin dall’inizio della gestazione nell’utero materno e 2 su 5 sapevano che la nutrigenomica studia gli effetti che gli alimenti hanno all’interno delle nostre cellule.

"Sono dati sicuramente positivi che confermano come Expo sia stata una grande opportunità per gli italiani - osserva Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi e coordinatore scientifico dell'Osservatorio - Ci troviamo, infatti, di fronte a cittadini sempre più attenti, informati e sensibili a tematiche come la sostenibilità, la nutrizione e la responsabilità sociale".

Opinioni differenti sul tema della sostenibilità

Altro importante tema di Expo2015 che ha acceso la curiosità degli italiani è stata la sostenibilità, aspetto che ha però riscontrato opinioni abbastanza differenziate all’interno del campione: la sostenibilità intesa in senso ampio, e cioè non riferita a un aspetto specifico, è condivisa da poco più di 1/4 degli intervistati che la riconducono a tutta la filiera di produzione di un qualsiasi prodotto.

Il resto degli intervistati ha colto solo uno o due aspetti, avvicinandosi comunque alla risposta considerata più completa: il 49% è convinto che la sostenibilità riguardi il miglior utilizzo delle risorse, il 38% le energie. Solo una piccola percentuale del campione la riconduce a temi specifici, come per esempio il riciclo della carta (1%) e della plastica (3%) o i cibi a 'Km 0' (11%). "Il concetto di sostenibilità è complesso, va prima ben compreso e poi ben spiegato dagli addetti ai lavori", osserva a questo proposito Fatati.

Per il 47% la vista è il senso che influenza maggiormente le scelte a tavola

Molto d’accordo, invece, gli italiani in fatto di scelta del cibo: il 47% del campione identifica la vista come il senso che influenza maggiormente le scelte a tavola e solo il 35% attribuisce maggiore importanza al gusto, dato che è certamente spunto di riflessione. Ritorna quindi un tratto distintivo della mediterraneità dove la cura della tavola e la presentazione dei piatti rappresenta una delle principali manifestazioni di un modo di vivere che dà valore ai rapporti e alla condivisione.

"Grazie al lavoro svolto in questi anni, all’impegno profuso dalle numerose istituzioni e ai numerosi progetti di educazione alimentare, ci troviamo di fronte ad una riscoperta delle origini, della valenza della convivialità e del momento della tavola, un atto che richiede il suo tempo e che attribuisce valore ai cibi e al nutrimento come piacere", conclude Fatati.

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