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Migranti, Salvini: "Ue ci aiuti o altre vie"

04 giugno 2018 | 10.06
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(Foto AFp)
(Foto AFp)

"O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie". Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini su Twitter continua a tenere alta l'attenzione sul tema migranti. "Occorre BUONSENSO - aggiunge - Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di 'non profughi' non può continuare ad essere un problema solo Italiano.

Ai microfoni di Rtl 102.5, all'indomani della visita all'hotspot di Pozzallo", ha ribadito che domani, in occasione della riunione sull'immigrazione in Lussemburgo, "invieremo una nostra delegazione per dire no: il documento in discussione invece di aiutare penalizzerebbe ulteriormente l'Italia e i paesi del Mediterraneo facendo gli interessi dei paesi del Nord Europa". "Le parole non bastano più. Occorre un intervento economico e giuridico", ha aggiunto.

Quanto al suo predecessore, l'ex titolare del Viminale Marco Minniti, "è stato fatto un discreto lavoro dal ministro che mi ha preceduto - ha detto - quindi non smonteremo nulla di ciò che di positivo è stato fatto, lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione". "Se qualcuno ha fatto qualcosa di utile e intelligente per il mio Paese anche se indossava una diversa maglietta sarebbe sciocco non riconoscerlo", ha continuato Salvini.

"Non ci sono bacchette magiche ma occorre dare un segnale concreto", ha poi aggiunto sottolineando: "Occorre lavorare sulla riduzione dei costi. Non è possibile che l'Italia sia il Paese che paga di più chi soggiorna qui e fa domanda per l'asilo politico, e occorre lavorare sui tempi: non è possibile che ci si mettano 2 anni e mezzo dallo sbarco alla chiusura della pratica di asilo politico".

Sulle polemiche per le parole del ministro Lorenzo Fontana sulle famiglie omosessuali, ha chiarito: "Nessuno ha idea di cancellare leggi sull'aborto o sulle unioni civili. Gli italiani, eterosessuali e omosessuali, mi chiedono meno tasse, giustizia più veloce e più sicurezza non mi chiedono altro". "Da qui a negare a chiunque faccia il ministro o il presidente del consiglio, dal punto di vista personale, di ritenere che la mamma sia la mamma e il papa sia il papà, il bambino possa essere adottato, come penso io, solo se ci sono una mamma e un papà - ha proseguito - questa è una libertà di pensiero e di parola che prescinde dalla carica". Salvini ha ribadito, riferendosi al temi del contratto siglato con il M5S, che "i temi sui quali non c'è accordo per scelta non li abbiamo messi come attività di governo".

Poi, tornando sulle parole di Soros, il neoministro ha affermato che con Vladimir Putin "c'è un legame di stima perché ha fatto tanto per il suo popolo e per riportare stabilità a livello mondiale con alcuni interventi contro il terrorismo islamico, penso all'intervento in Siria, e lo penso e lo dico 'gratis'". "Ho già querelato diverse persone che in passato dicevano che Putin mi pagava", ha sottolineato aggiungendo: "Vedere uno speculatore come Soros che molti italiani si ricordano 20 anni fa provocò uno dei più grandi disastri economici italiani, venire in Italia a un Festival dell'Economia organizzato da un'università a dare lezioni agli italiani, mi ha fatto accapponare la pelle".

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