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Obama contro Trump: "È in gioco la democrazia"

20 agosto 2020 | 07.26
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"Presidenza trattata come reality show". A poco più di tre mesi dal voto di novembre l'ex presidente, in collegamento con la convention democratica dal Museo della rivoluzione americana di Philadelphia, ha sferrato l'attacco più diretto di sempre a Donald Trump. Ira del presidente Usa su Twitter. Kamala Harris ufficialmente candidata a vice di Biden: "Non c'è un vaccino per il razzismo"

Afp
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"Vi chiedo di credere nelle vostre capacità, di abbracciare la vostra responsabilità di cittadini per assicurarvi che i principi fondamentali della nostra democrazia durino". Perché "è questo ciò che è in gioco adesso, la nostra democrazia". Si è rivolto così agli americani, a poco più di tre mesi dal voto di novembre, in collegamento con la convention democratica dal Museo della rivoluzione americana di Philadelphia, l'ex presidente Barack Obama, che ha sferrato l'attacco più diretto di sempre a Donald Trump.

"Speravo, per il bene del nostro Paese, che Trump potesse mostrare un qualche interesse a prendere sul serio il lavoro, che potesse arrivare a sentire il peso dell'incarico, a scoprire un po' di rispetto per la democrazia", ha detto Obama che ha preceduto con il suo intervento Kamala Harris. L'ex vice presidente ha denunciato conseguenze "molto gravi", la perdita di "milioni di posti di lavoro", le oltre 170.000 vittime negli Usa a causa della pandemia di coronavirus, la "grave caduta" della "reputazione orgogliosa degli Stati Uniti nel mondo".

Ira del presidente Usa su Twitter

Trump, ha accusato, si è comportato come "in un reality show" per "ottenere l'attenzione che desidera" e ha poi denunciato una "minaccia come mai prima" per le "nostre istituzioni democratiche", mettendo in guardia dal "cinismo". Poi l'affondo e l'appello al voto: "Sanno che non posso convincerti con le loro politiche, così sperano di complicare al massimo il tuo voto, di convincerti che il tuo voto non conta - ha detto - Vincono così. E' così che appassisce la nostra democrazia. Non possiamo permetterlo. Non lasciate che vi portino via la democrazia".

Per Obama, Joe Biden è un "fratello", un "uomo" che "tratta tutte le persone con rispetto e dignità". Kamala Harris, "un'amica". Insieme sono una "coppia ideale". "Potete dare - ha detto l'ex presidente, premio Nobel per la pace - un nuovo senso alla democrazia". Due giorni prima di lui, la protagonista della convention dem era stata Michelle Obama.

HARRIS, CANDIDATURA E' UFFICIALE - Kamala Harris è intanto ufficialmente la candidata vice presidente dei democratici in vista delle elezioni presidenziali americane di novembre. E ha già scritto una pagina della storia americana. "Non c'è un vaccino per il razzismo", ha detto la 55enne senatrice californiana, madre indiana e padre giamaicano, che nel suo discorso ha ricordato la mamma, arrivata negli Usa dall'India, che "probabilmente non avrebbe mai immaginato sarei stata qui davanti a voi". Kamala Harris, che ha nominato gli afroamericani George Floyd e Breonna Taylor morti tra le mani di poliziotti, ha promesso di lavorare con Joe Biden, con un'attenzione particolare per la famiglia e i giovani, ha promesso posti di lavoro. "Joe ci unirà", ha assicurato da Wilmington, nel Delaware.

"Combattiamo con convinzione, con speranza, con fiducia", ha insistito nel suo intervento al terzo giorno della convention democratica. Si è impegnata a lavorare con Biden per una "visione del nostro Paese come comunità amata, dove siamo tutti benvenuti, non importa quello che sembriamo, da dove veniamo o chi amiamo". E non ha risparmiato critiche a Donald Trump, parlando di un Paese in preda a un senso di "caos" e "incompetenza". "Possiamo fare meglio e meritiamo di più", ha aggiunto. Ma, ha avvertito promettendo la "verità", la "strada davanti a noi non sarà in discesa". Prima di accettare la nomination, aveva scaldato la convention dem con il suo appello al voto, chiedendo provocatoriamente "perché non vogliono che votiamo, perché si lavora così tanto per mettere a tacere le nostre voci?". "La risposta è che quando votiamo, cambiano le cose - ha detto - le cose vanno meglio".

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