Alla vigilia del meeting della Banca centrale europea
Alla vigilia del meeting della Banca centrale europea, le borse europee hanno chiuso la seduta con il segno meno. In particolare, domani la Bce potrebbe annunciare un rialzo dei tassi a luglio (ci si attende un incremento di 25 punti base, ma potrebbe anche essere da 50pb) e la nascita di uno scudo anti-spread per proteggere i Paesi più indebitati.
Indicazioni ribassiste sono arrivate anche dall’Ocse, che ha ridotto le stime sull'economia mondiale al 3% per quanto riguarda il 2022 ed al 2,8% per l’anno prossimo (a dicembre era stato pronosticato un +4,5% ed un +3,2%).
Sul Ftse Mib, che ha chiuso a 24.236,67 punti (-0,53%), performance particolarmente negative sono state registrate dai titoli del risparmio gestito (-2,76% di Banca Generali, -2,37% di FinecoBank, e -1,41% di Banca Mediolanum), da Nexi (-2,79%) e da Enel (-2,37%).
Ordine sparso per i titoli del comparto bancario, dopo che il Credit Suisse ha fatto sapere che il secondo trimestre 2022 potrebbe chiudersi in perdita. UniCredit, che secondo la stampa specializzata avrebbe ricevuto offerte per il business del leasing, ha segnato un -1,49%, Intesa Sanpaolo è scesa dello 0,62% mentre Bper Banca ha segnato un +2,92%. Su quest’ultima, gli analisti di Jefferies hanno confermato la view “buy” ed alzato il prezzo obiettivo da 2,9 a 3,3 euro.
Secondo uno studio di S&P Global Ratings, un ciclo di rialzi dei tassi finirà per favorire le banche britanniche e italiane, “seguite da spagnole, tedesche, danesi e austriache, mentre le banche francesi e olandesi registreranno effetti minori”. (in collaborazione con Money.it)