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Borsa: Ftse Mib sotto la parità, banche in evidenza

07 maggio 2019 | 18.32
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(Fotogramma)
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Le tensioni commerciali spingono al ribasso l’azionario europeo. Non fa eccezione Piazza Affari, penalizzata anche dalla revisione al ribasso delle stime di crescita da parte della Commissione europea. Per l’esecutivo comunitario nell’anno corrente il Prodotto interno lordo del nostro Paese segnerà un rialzo dello 0,1% (dallo 0,2% di febbraio), il rapporto deficit/PIL salirà al 2,5% e il debito pubblico si attesterà al 133,7% (rispettivamente al +0,7%, al 3,5% e al 135,2% l’anno prossimo).

Per quanto riguarda una delle misure simbolo dell’esecutivo giallo-verde, il reddito di cittadinanza, la Commissione ritiene che possa innescare un incremento del tasso di disoccupazione (visto in aumento dal 10,6 del 2018 al 10,9% nel 2019) perché molti potrebbero decidere di dichiararsi disoccupati.

In questo contesto, il Ftse Mib ha terminato in rosso dello 0,89% a 21.219,14 punti. Tra i bancari, UniCredit ha terminato con un -3,2% dopo la diffusione della notizia della cessione di una quota del capitale di FinecoBank (-7,45%). Pochi minuti fa è stata battuta la notizia che l’istituto di Piazza Gae Aulenti ha avviato il collocamento di circa il 17% del capitale della banca diretta multicanale del Gruppo.

Per i “cugini” di Intesa Sanpaolo (-2,07%) oggi è stata invece il giorno dei numeri del primo trimestre. I primi tre mesi dell’esercizio 2019 si sono chiusi con un utile netto di 1.050 milioni di euro, all’estremo superiore del consenso 0,9-1,05 miliardi fissato dagli analisti contattati da Bloomberg. I proventi operativi, attesi a 4.328 miliardi, hanno segnato un rosso dell’8,8% nel confronto annuo attestandosi a 4.389 milioni. “Siamo particolarmente soddisfatti del primo trimestre dell’’anno: in un contesto più complesso del previsto, Intesa Sanpaolo conferma la capacità di raggiungere risultati importanti”, ha detto Ceo, Carlo Messina.

Accoglienza positiva invece per i conti di Campari (+2,2%) e Ferrari (+3,89%). La prima ha battuto le stime per quanto riguarda il fatturato e registrato una crescita dell’Ebit a due cifre mentre la seconda, in scia di un aumento delle consegne del 22,7% a 2.610 unità, ha terminato i primi tre mesi dell’esercizio 2019 con un fatturato in aumento del +13,1% e un utile netto salito del 22%.

Nel comparto industriale, +0,56% per Prysmian che ha annunciato che le riparazioni al collegamento Western Link, il cavo sottomarino che collega Scozia e Galles, saranno concluse entro la fine del mese. Energetici penalizzati dal -1,5% del Brent (70,18$/barile): Eni ha perso il 2,57%, Saipem il 4,1% e Tenaris l’1,71%. Sul mercato dei titoli di Stato lo spread con i titoli tedeschi ha fatto segnare un +2,3% a 261,8 punti base mentre tra le valute l’eurodollaro quota in rosso dello 0,11% a 1,1185. (in collaborazione con money.it)

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