San Francisco, 17 giu. (Adnkronos Salute) - Un approccio innovativo per contrastare il diabete di tipo 1. La novità arriva dall'University of Cincinnati, che a San Francisco al meeting dell'American Diabetes Association presenta uno studio su un anticorpo monoclonale che si è rivelato in grado di bloccare e 'invertire' il cammino della malattia agli esordi, in topi con diabete di tipo 1 che mostravano già i sintomi della patologia. Lo studio, guidato da William Ridgway, direttore della Divisione di Immunologia dell'ateneo, è stato condotto per ora solo sugli animali, ma secondo gli autori è molto promettente e potrebbe essere utile per contrastare l'epidemia di diabete nei Paesi occidentali.
Secondo gli studiosi l'incidenza di diabete di tipo 1 e di malattie autoimmuni in generale è aumentata di molto nell'ultimo secolo, forse a causa di una sottostimolazione del sistema immunitario, che finisce per scatenarsi contro il proprio organismo. Nel diabete di tipo 1 questo vuol dire che le cellule T attaccano le beta cellule produttrici di insulina. In precedenza si era scoperto che i topi diabetici non obesi avevano un difetto nelle cellule immunitarie, e che il recettore Tlr4 giocava un ruolo protettivo contro il diabete di tipo 2. I ricercatori hanno usato un anticorpo monoclonale, Ut18, per potenziare l'attività di Tlr4 e invertire il diabete in un'alta percentuale di topi non obesi e diabetici. (segue)