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Clima

Da Milano a Catania, tutti in piazza per il Global Strike

29 novembre 2019 | 09.34
LETTURA: 5 minuti

Quarto 'Sciopero globale per il clima' (FOTO): in contemporanea in 130 Paesi e oltre 100 città italiane

Da Milano a Catania, tutti in piazza per il Global Strike

"Tutti insieme famo paura" e "Salva la Terra, cambia il sistema". Slogan e striscioni in piazza della Repubblica a Roma per il quarto Sciopero Globale per il clima, evento che si svolge in contemporanea in 130 Paesi di tutto il mondo e in oltre 100 città italiane (FOTO). Tantissimi e colorati come sempre i cartelli dei giovani in piazza: "Lo shopping quando voglio io; meno attendismo più ambientalismo; science not silence; make pasta not plastic; ci avete rotto i polmoni; il clima sta cambiando perché noi no".

"Vi chiedete perché siamo qui, per la quarta volta in un anno e dopo altri tre scioperi globali, con i quali abbiamo invaso centinaia di piazze in tutto il mondo. E noi vi rispondiamo come sempre: perché non avete agito? Voi, uomini e donne delle istituzioni, cosa state aspettando? Sapete come noi che non c'è tempo da perdere" dicono gli attivisti del movimento 'Fridays for Future Roma'.

"Alla fine più di 300mila persone sono scese in piazza, nonostante la pioggia, in tutta Italia in più di 110 città piccole e grandi. I picchi ci sono stati a Roma (30mila persone sono arrivate in piazza del Popolo), Milano (25mila persone), Torino e Napoli (con 10mila persone) e tantissime altre città" fanno sapere gli organizzatori.

"Senza azioni immediate da parte vostra l'emergenza climatica non potrà che aggravarsi, portando alla moltiplicazione dei disastri ambientali. E voi sapete bene che saremo noi giovani a pagarne le conseguenze - ribadiscono - Scendiamo in piazza per la quarta volta in un anno nel giorno del Black Friday. Lo striscione di testa recita non a caso 'Block Friday'. I grandi marchi concedono sconti sui beni di consumo per incoraggiarci a comprare, ma noi non vogliamo contribuire ad alimentare questo modello insostenibile, questo sistema economico basato su consumismo e crescita senza limiti, che pone i profitti di pochi sopra ogni cosa: vita delle persone, salvaguardia dell’ambiente, relazioni umane, dignità di chi lavora".

"Se siamo in queste piazze del mondo è anche per manifestare in vista della COP25 che si svolgerà a Madrid e per denunciare l’attendismo dei governi di tutto il mondo" aggiungono. La data del 29 novembre è infatti stata scelta perché cade ad una settimana dalla conferenza Onu sui cambiamenti climatici in programma dal 2 al 13 dicembre in Spagna. Obiettivo dichiarato degli attivisti del movimento Fridays for Future Italia "è far sì che i leader politici dei vari Paesi prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica". 

Gli attivisti hanno messo nero su bianco le loro "richieste per il Fu.Tu.Ro: fuori dal fossile, raggiungimento dello 0 netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030, per restare entro i +1.5 gradi di aumento medio globale della temperatura; tutti uniti nessuno escluso, la transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica; rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza, questa riduzione delle emissioni è geofisicamente possibile. La scienza e la tecnologia per questa transizione ci sono".

PALERMO - Anche a Palermo studenti di nuovo in piazza contro il cambiamento climatico: 'Proteggiamo la nostra terra' e 'Nessuna specie intelligente uccide il proprio ambiente' si legge sugli striscioni che aprono il corteo diretto a piazza del Parlamento, davanti l'Assemblea regionale siciliana. In piazza gli studenti sono scesi ancora una volta per ribadire "l'urgenza e la necessità sempre più pressante di prendere delle soluzioni drastiche per salvare il pianeta e il futuro".

CATANIA - E il Consiglio di amministrazione dell’Università di Catania ha accolto la richiesta della Consulta degli studenti e di Fridays for Future Catania di dichiarare lo Stato di emergenza climatica e ambientale, riconoscendo il grave stato di crisi sul piano del clima e dell'ambiente. Con tale provvedimento, ratificato proprio alla vigilia della conferenza annuale sul clima dell’Onu, la Cop 25, l’Ateneo riconosce massima priorità al contrasto al riscaldamento globale e alla riconversione ecologica, verso un modello di sviluppo sostenibile che conduca all’abbandono definitivo della produzione e del consumo energetico fossile.

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