Un boom di bebè maschi concepiti al ritmo della vuvuzela. I Mondiali di calcio che si sono giocati in Sudafrica nell'estate 2010 hanno lasciato al Paese un'eredità concreta: un extra-numero di fiocchi azzurri registrato nei 9 mesi successivi alla World Cup di 5 anni fa. A fare i conti è uno studio della University of the Witwatersrand di Johannesburg, pubblicato su 'Early Human Development': il rapporto fra neonati maschi e femmine nel periodo post-Mondiali è il più alto mai segnalato dal 2003 al 2014.
Secondo gli autori - riporta la Bbc online - il merito va proprio al maxi-evento sportivo: la gente si è sentita forse più allegra, rilassata e aperta alle gioie dell'amore. A beneficiarne sarebbe stata la frequenza dei rapporti sessuali, che a detta dei ricercatori influenza il sesso del nascituro. In altre parole, più si fa l'amore e più probabilità ci sono che nella culla finisca un maschietto.
"La Coppa del Mondo ha ridotto lo stress nella popolazione - spiega Gwinyai Masukume dell'ateneo sudafricano - Durante i Mondiali le persone erano più felici: sono state pubblicate ricerche secondo cui la gente provava sentimenti migliori, più positivi verso se stessi e il Paese".
Un'euforia che si sarebbe trasferita fra le lenzuola: "Probabilmente i sudafricani durante la Coppa del mondo hanno avuto rapporti più sessuali. Ed è noto - assicura Masukume - che se la frequenza degli incontri intimi aumenta, la proporzione maschi-femmine fra i neonati propende a favore dei primi". Le ragioni precise restano da chiarire, ma tra i fattori tecnici chiamati in causa ci potrebbero essere una diversa mobilità degli spermatozoi e un minor tasso di aborti di feti maschi.
