
"Una donna su 8 in Italia ha un tumore alla mammella. Si tratta di pazienti che oggi sperimentano un percorso di malattia e di cura che rischia di interferire con la qualità di vita, il lavoro, le relazioni affettive e sociali. Per queste donne oggi esistono dei trattamenti che possono aumentare in modo significativo la probabilità di guarigione dopo che ci si ammala di tumore al seno". Così all'Adnkronos Salute Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia Medica Università degli Studi di Udine, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica Irccs Cro di Aviano alla presentazione dello studio Natalee di Novartis al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) a Berlino. "Abbiamo assistito alla presentazione dei risultati a cinque anni dello studio Natalee, uno studio che aggiunge un inibitore di CDK46 alla terapia endocrina nel trattamento adiuvante del tumore mammario in stadio iniziale con recettori ormonali positivi. Lo studio Natalee a 5 anni ha dimostrato una riduzione del rischio di recidiva di circa il 30% nelle donne con tumore al seno localizzato Her2 negativo. Si tratta di un dato importantissimo perché dice che lo studio in qualche modo già testimonia il fatto che con questa terapia noi possiamo incidere sensibilmente sulla probabilità di guarigione" conclude.