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Samsung-PoliMi, per 62% italiani con digitale riduzione impatti ambientali

17 novembre 2021 | 12.18
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Ricerca mostra che per 49% tecnologia è motore di progresso sociale, per 47% riduce disuguaglianze

Samsung-PoliMi, per 62% italiani con digitale riduzione impatti ambientali

Le tecnologie al servizio dell'ambiente e a sostegno di una società che progredisce e che è più equa. E' il punto di vista degli italiani sul digitale emerso da una ricerca condotta da Samsung in collaborazione con il Politecnico di Milano e diffusa oggi, in occasione delle celebrazioni per i 30 anni del colosso coreano in Italia. Secondo i risultati, il 62% degli intervistati considera che il digitale possa contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, il 49% lo reputa motore di progresso sociale e il 47% strumento per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di una società più inclusiva ed equa.

La riduzione degli impatti sull'ambiente per gli italiani inizia dalla smart home: il 54% degli intervistati associa infatti la casa intelligente alla possibilità di controllare e ridurre i consumi, il 37% ritiene che, grazie a una casa connessa, sia possibile rendere la propria vita domestica più sostenibile. Ma la sostenibilità è anche tra le caratteristiche ritenute più rilevanti per una città intelligente, perché per il 48% degli intervistati la Smart City deve rispecchiare l’idea di un luogo sostenibile nel pieno rispetto del pianeta e delle esigenze del singolo.

La ricerca evidenzia anche come le nuove tecnologie sono sempre più associate dagli italiani al miglioramento delle aspettative di vita attraverso strumenti per monitorare il benessere fisico e la salute e le tecnologie per la sicurezza personale. La diffusione di dispositivi per la salute risulta di interesse per il 58% degli italiani.

Strettamente collegato al progresso sociale, continua la ricerca di Samsung e del Politecnico di Milano, è il miglioramento che il settore dell’istruzione può trarre dalle nuove tecnologie, che hanno la capacità di rivoluzionare la didattica attuale e di farla progredire verso un approccio più ibrido. L’87% degli intervistati è fiducioso che la tecnologia impatterà positivamente la qualità dell’istruzione. Inoltre gli italiani auspicano un cambiamento radicale negli scenari didattici futuri:ad esempio il 30% del campione immagina una didattica dove la realtà aumentata consentirà di seguire lezioni in aula o da remoto completamente immersive e interattive. Un terzo degli intervistati è inoltre convinto che il digitale avrà sempre più una funzione di motore dell’occupazione, se supportato da una maggiore diffusione delle competenze adeguate e dallo studio delle Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), indispensabili per poter sfruttare appieno i benefici delle nuove tecnologie.

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