(Adnkronos Salute) - Intanto domani scatta la Schengen sanitaria: entra infatti in vigore il decreto sulle cure all'estero per i cittadini dell'Unione europea. Un cambiamento epocale e una sfida da cogliere, secondo il ministro Lorenzin. Da domani, in pratica, un italiano avrà la possibilità di sottoporsi a un intervento a Parigi, Londra e Stoccolma a carico del Ssn o viceversa un olandese di venire da noi. Una rivoluzione che riguarda 600 milioni di cittadini, 2 milioni di medici e 20 milioni di infermieri.
Il ministero della Salute ha istituito un gruppo operativo per affrontare il passaggio nella sanità europea. Bisogna infatti omologare i prezzi, coinvolgere le Regioni in questa operazione, studiare nuove procedure amministrative e il sistema per far riconoscere a Londra, Bucarest e Oslo la stessa prescrizione medica. Ma anche pensare ad accogliere pazienti che arrivano dall'estero. C'è da dire che, al momento, sulle nuove possibilità di curarsi all'estero offerte dalla direttiva, per la maggior parte degli italiani è ancora buio pesto.
La normativa prevede alcuni paletti. Ad esempio, i pazienti italiani potranno accedere all'estero solo alle cure che rientrano nei nostri livelli di assistenza e in ogni caso dovranno anticipare le spese, ricevendo un rimborso (in linea con i tariffari regionali). A fare chiarezza dovrebbe comunque essere il Punto di contatto nazionale. All'interno del portale, accessibile dal sito del ministero della Salute, si troveranno le istruzioni per l'uso destinate sia ai pazienti italiani diretti all'estero sia ai cittadini europei che vogliono farsi curare in Italia. (segue)