Londra, 12 apr. (Adnkronos Salute) - La corsa all'acquisto dei nuovi super farmaci contro l'epatite C, per i pazienti italiani che possono permettersi di spendere anche 60 mila euro al mese, è già cominciata. Le prime testimonianze del fenomeno arrivano da alcuni specialisti del Belpaese, a margine dell'International Liver Congress in corso a Londra. "Già oggi molti dei malati che seguo, e che hanno le possibilità economiche, lo comprano pagandolo di tasca propria. Con il rischio che, dopo aver speso ben 60 mila euro al mese, in qualche caso non c'è la risposta attesa al farmaco, magari perché le condizioni del paziente sono già gravi", racconta Antonio Gasbarrini, epatologo del Policlinico Gemelli di Roma. Casi analoghi si registrano anche nel Nord Italia, come conferma un infettivologo lombardo.
L'arrivo dei nuovi super farmaci - in Italia è già partita la contrattazione per la prima di queste molecole ad alto costo - mette in crisi i sistemi sanitari del mondo, che si troveranno davanti a scelte cruciali per conciliare l'accesso alle cure con la sostenibilità, sottolinea Gasbarrini. Oggi i "prezzi sono insostenibili anche per Paesi molto più ricchi dell'Italia come Brunei o Liechtenstein. Un futuro senza virus è rivoluzionario e lo vediamo a un passo da noi ma, a giudicare dalle premesse, lo pagheremo caro", spiega. "Negli Usa, con l'unico farmaco già approvato sono stati già trattati 31 mila pazienti. E considerato che un trattamentp di 12 settimane costa 80 mila dollari, sono già stati spesi 2,4 miliardi di dollari. Senza considerare che per una terapia combinata, che è spesso più efficace, si spenderanno anche 130 mila dollari. Questo succede negli Usa. Ma sarà sostenibile in Italia? Roma, città che da sola conta circa 140 mila casi di epatite C, potrà permettersi una terapia da 130 mila dollari?". (segue)
