(Adnkronos Salute) - "In una recente nota - prosegue Storace nell’interrogazione - la Giunta Regionale ha comunicato l’intenzione di effettuare una ristrutturazione del servizio. Ad oggi, però, i pazienti sono rimasti senza cure domiciliari; gli operatori sanitari senza lavoro. Questo ha provocato la protesta dei malati e dei familiari. Il servizio del Regina Elena è finanziato con 500mila euro l’anno: un sistema efficace e che garantisce un risparmio in termini di ricoveri e spese non necessari. L’efficacia del modello è dimostrata da molteplici apprezzamenti internazionali, tanto che nel 2009 riceve l’Award for Excellence in Quality of Life Research, riconoscimento per i modelli all’avanguardia nel mondo".
Questo sistema di cure domiciliari, evidenzia Storace, rappresenta un risparmio. A dimostrarlo è uno studio scientifico del 2012 condotto dal 'Journal of Palliative Medicine', con la collaborazione dell’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio. La ricerca mostra che, oltre a garantire una migliore qualità della vita dei pazienti, il servizio del Regina Elena garantisce alla regione Lazio "un risparmio in termini di minori costi di ospedalizzazione. Vista l’importanza e la delicatezza del caso – conclude Storace - la Giunta regionale mostri umanità e rifinanzi il programma di cure domiciliari del Regina Elena per i malati di tumore celebrale, mai interrotto dal 2000 ad oggi".