Presidio a Montecitorio con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Il commento dell'assessore Simoncini.
Dopo gli esodati una nuova categoria di lavoratori a rischio: sono i 'derogati', lavoratori che potrebbero non riuscire a rientrare nei nuovi criteri della cig in deroga, e quindi licenziabili. Un esercito di 60.000 lavoratori in bilico nel 2014. A quantificarli sono Cgil, Cisl e Uil oggi in piazza sulla cig in deroga.
Potrebbero, infatti, arrivare a 60 mila i lavoratori a rischio licenziamento se il governo non modifica i criteri per la concessione della cig in deroga, attualmente contenuti nella bozza di decreto interministeriale in mano all'esecutivo. Un numero che secondo la Uil potrebbe schizzare fino a 200.000 unità. Sono questi i numeri che snocciolano i sindacati, oggi e giovedì in presidio davanti a Montecitorio, per rivendicare le risorse economiche promesse a copertura della cig in deroga.
"Manca ancora 1 mld per coprire il 2014'', dicono all'unisono dal palco i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, giudicando i 400 mln appena promessi dal ministro Poletti solo una piccola tranche e chiedendo al governo, in sostanza, di riportare al centro dell'agenda temi dell'economia per contrastare la disoccupazione e il drammatico calo dei consumi.