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Agroalimentare: Solarelli, in crescita consumi di uva senza semi

18 settembre 2017 | 12.37
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Agroalimentare: Solarelli, in crescita consumi di uva senza semi

A fianco delle varietà più tradizionali di uva, negli ultimi anni, nel nostro paese si sono affermate con grande successo le varietà di uva caratterizzate dall’assenza completa di semi. E’ stata una delle più importanti innovazioni in ortofrutta degli ultimi anni.

A rilevarlo è Solarelli, marchio di proprietà della Cooperativa Apofruit, che associa oltre 4.000 produttori e che ha scelto di selezionare le migliori uve da tavola senza semi idonee alla coltivazione in Italia e in particolare in Puglia, Basilicata e in Sicilia e di proporle ai consumatori con il marchio Solarelli, un brand che identifica uve senza semi dolci, croccanti, presenti da luglio a novembre, di tre colori, bianche rosate e nere.

I consumi mondiali di uva senza semi, sottolinea, stanno crescendo in maniera dirompente soprattutto nei paesi anglosassoni, Regno Unito e Usa in particolare, ma anche nei Paesi scandinavi, in Germania, in Cina e in tutto il Medio Oriente. Il boom di consumi in Italia c’è, e riguarda soprattutto le aree del Nord, le grandi città, i consumatori più evoluti e meno tradizionali.

L’assenza di semi nell’uva è una caratteristica presente in alcune tipologie di questo frutto da tempo immemorabile: ad esempio, l’uva sultanina, che è un’antica varietà senza semi utilizzata per l’essiccazione, oppure l’uva di Corinto, anch’essa con queste caratteristiche. La natura e la grande biodiversità della frutta offrono, quindi, tipologie di uva che nascono con questa caratteristica intrinseca. Si dicono partenocarpiche: in sostanza, i fiori di queste piante di vite si autofecondano e non producono semi consentendo al frutto, comunque, di crescere e maturare.

Un fenomeno studiato ampiamente dai botanici e i genetisti che hanno messo a punto straordinarie varietà con questa caratteristica anche per il consumo fresco. Il successo è stato immediato in tutto il mondo, perché le uve senza semi selezionate offrivano un valore aggiunto: l’assenza di semi, la facilità di consumo, la croccantezza e la dolcezza costante, la possibilità di utilizzo in succhi e frullati senza dovere separare i semi.

Un successo - si sottolinea - che sta portando alla conquista di sempre maggiori quote di mercato per questa tipologia d’uva che ormai ha complessivamente raggiunto il 46% dell’offerta totale.

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